Questione sollevata da Gianni Bessi: “Chiarezza sull’accompagnamento in ambulanza dei cani-guida. Aspettiamo standard europei per regole uniformi”
Per alcuni, la vita insieme a un cane non è solamente una questione affettiva. I cani guida sono compagni ma anche strumenti grazie ai quali le persone ipovedenti possono compiere azioni quotidiane e necessarie, come muoversi in sicurezza. Ai cani-guida sono quindi riconosciute prerogative e libertà più ampie rispetto agli altri animali, quali il libero accesso ai luoghi aperti al pubblico senza museruola o sui mezzi pubblici.
“Una situazione particolare si può verificare tuttavia quando si renda necessario il trasporto d’urgenza in autoambulanza a seguito di incidente o malore occorso alla persona non vedente. – richiama Gianni Bessi, consigliere regionale Pd che ha voluto informarsi a riguardo dato che gli è stata segnalata la scarsa chiarezza delle normative in merito – Mi sono rivolto all’assessore alla Sanità Raffaele Donini con una interrogazione per chiarire cosa possa capitare in questi casi particolari. Nella sua risposta, di cui sottolineo la puntualità, l’Assessore ha richiamato come nel 2013 sia stato introdotto il Regolamento regionale che disciplina l’accesso degli animali d’affezione nelle strutture sanitarie pubbliche e private e quali sono le deroghe previste per i cani guida iscritti all’anagrafe degli animali d’affezione. Il cane di una persona non vedente può essere ammesso in ambulanza se il proprietario è collaborante e non in condizione critiche. In casi rari, valutati a seconda delle manovre da prestare all’infortunato, si predilige che il cane non lo accompagni”.
“In generale, continuerò a tenere monitorata la situazione visto che a livello nazionale ed europeo ci sono alcune novità in vista. In Italia è attivo un Centro di referenza nazionale dedicato alla pet therapy mentre in Europa si sta lavorando per istituire un sistema di certificazione dei cani di assistenza che passa attraverso la standardizzazione di best practice che saranno richieste alle scuole o organizzazioni del settore. Quando i lavori saranno conclusi, sarà possibile procedere a regolamentare alcuni aspetti, evitando nel frattempo di produrre regole che potrebbero non essere armonizzate o addirittura in contrasto al percorso avviato a livello europeo” spiega Bessi.
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