Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) ha firmato una Risoluzione per impegnare la Giunta ad accelerare il già avviato procedimento di estensione delle connessioni ad alta velocità/qualità/capacità, in modo da colmare il grave divario esistente fra zone diversamente servite; di realizzare un apposito cronoprogramma, impegnandosi nella realizzazione dell’infrastruttura in tempi certi e celeri, garantendo un parallelo lavoro di costruzione di nuovi servizi digitali per la PA e per i privati.

La risoluzione, a prima firma Costa, chiede di porre fine al divario digitale fra zone più o meno servite: “Fondamentale per smart working e didattica a distanza”

Estendere le connessioni ad alta velocità per colmare il profondo divario esistente fra le zone della regione che sono diversamente servite. Lo chiede una risoluzione del Partito democratico che sollecita la Giunta a realizzare un apposito cronoprogramma e a impegnarsi nella realizzazione dell’infrastruttura in fibra ottica in tempi certi e celeri, costruendo in parallelo nuovi servizi digitali per la pubblica amministrazione e per i privati.

Una connessione veloce per tutti i cittadini – spiegano i consiglieri dem – era già fra gli obiettivi della Regione, ma oggi risulterebbe ancora più necessaria alla luce dell’incremento della didattica a distanza e dello smart working a causa della diffusione del coronavirus: “Proprio questi giorni di emergenza hanno dimostrato in modo lampante quanto la presenza di una connessione veloce, stabile e sicura favorisca l’inclusione dei cittadini, la condivisione e l’accessibilità delle informazioni, la garanzia di poter continuare la propria attività lavorativa con nuove modalità, nella piena consapevolezza che l’infrastruttura digitale è fondamentale per il sistema sociale ed economico, rafforzando la competitività delle imprese e ampliandone anche l’accesso al mercato”.

L’impegno chiesto dal gruppo Pd è quindi quello di “cablare” in tempi veloci tutto il territorio regionale, affinché non ci siano zone più svantaggiate di altre: “Rimangono pur sempre aree territoriali – nelle quali vivono studenti e famiglie – in cui il divario esistente fra quelle che vengono tecnicamente definite zone bianche e zone nere produce notevoli squilibri e genera gravi ritardi nell’accesso a un diritto fondamentale come lo studio, ma anche isolamento delle attività produttive e isolamento sociale, sfociando in un divario di natura socioeconomica e culturale.”

 

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