Secondo il sondaggio effettuato da Swg, per il rilancio del Pd, la maggioranza degli elettori dell’area del centrosinistra e della sinistra ritiene che il partito dovrebbe sia smettere con le lotte tra le correnti sia dimostrare che sta dalla parte della gente e non con i poteri forti. In relazione alle proposte avanzate in campo economico si osserva che l’opinione pubblica delinea una gerarchia ben precisa. Il taglio delle tasse sul lavoro è la priorità, segue la formazione a costo zero e infine viene la rivoluzione verde. Se per l’elettorato del centro destra il taglio delle tasse è ancora più importante, il centro sinistra e gli indecisi considerano di più formazione e ambiente invece. (Redazione Start)
Tra i tre punti i che l’elettorato Pd vede come priorità ci sono formazione e rivoluzione verde.
Questi due punti si collegano con il forum lanciato da Start Magazine del 10 luglio. “Economia circolare: città, imprese e modelli produttivi, l’Italia che cambia” sul raccogliere le diverse esperienze, opinioni e competenze sul tema Circular Economy.
E su cui ho avuto il piacere di partecipare con un intervento articolato dove cerco di dar corpo a proposte su come si può dar vita ad un modello di Circular Economy made in Italy.
Questo tema, su come si deve formare un modello di Economia circolare concreto si collega inevitabilmente con la “Costituzione delle idee” promossa da Zingaretti e che vede nel sondaggio Swg il riscontro degli elettori del Pd. Anzi rilancerei che va condiviso con tutti i cittadini con una strategia definita e sottratta al circo degli slogan, delle dichiarazioni di principio, delle esternazioni dei vari guru di turno e riportata sulla terra, ancorata, perché non voli via, con proposte serie e immediatamente eseguibili.
Per questo torna il mio intento di cercare di portare avanti la mia convinzione come le parole e i concetti della ‘transizione energetica’, della ‘bioeconomia’ o “dell’economia circolare’ senza un progetto industriale di sistema, senza capacità e conoscenza industriale, finanziaria e culturale diventano puramente un esercizio di stile, se non di propaganda.
Il punto di arrivo, insomma, deve essere una nuova economia che sia allo stesso tempo produzione, conoscenza, benessere della comunità e salvaguardia dell’ambiente.
La sinergia tra politica ed economia con il mondo dei produttori di conoscenza deve rafforzare la consapevolezza che l’economia circolare ha bisogno sia di un sapere tecnico sia di un sapere umanistico per potere dispiegarsi in tutta la sua efficacia. Di progetti e di linguaggi, di formule scientifiche ma anche di processi linguistici. Zingaretti se vuoi sono a disposizione…