Pubblicato su StartMagazine.it il 27 marzo 2019
Tutti i dettagli sui piani di Eni e Cassa depositi e prestiti per economia circolare e decarbonizzazione e il commento di Gianni Bessi, autore del saggio Gas Naturale – l’energia di domani” (Innovative Publishing)
Eni e Cdp uniscono le forze, in nome della chimica verde. Il 12 marzo, l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato un accordo di collaborazione per l’identificazione e la promozione di iniziative nell’economia circolare e nella decarbonizzazione. Ecco dettagli e commenti.
BIO-COMBUSTIBILI A PARTIRE DAI RIFIUTI
Eni e Cdp si impegneranno alla realizzazione di impianti per la produzione di combustibili a partire dai rifiuti solidi urbani. La produzione di bio-olio e bio-metano non solo rappresenta una svolta nel settore della chimica verde, ma è occasione per una nuova e più efficiente gestione del ciclo dei rifiuti nei territori in cui le due società opereranno.
NUOVI IMPIANTI RINNOVABILI
Il lavoro di Eni e Cdp non si fermerà solo ai bio-combustibili: i due gruppi, secondo l’accordo firmato, valuteranno la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile in Italia, in particolare sfruttando aree industriali dismesse da riconvertire, minimizzando il consumo di suolo destinabile ad altri usi.
L’IMPEGNO DI ENI
I ruoli di Eni e Cdp saranno diversi nella realizzazione dei progetti di economia circolare e di green energy. In particolare, Eni apporterà le competenze industriali, tecniche e commerciali, anche tramite le società controllate, in particolare Syndial (società ambientale) ed Eni New Energy (dedicata a fonti rinnovabili, progetti di accesso all’energia e abbattimento emissioni), e farà leva sui propri asset.
IL RUOLO DI CDP
Cassa depositi e prestiti contribuirà a favorire e a curare, in coordinamento con Eni, i rapporti con le pubbliche amministrazioni e le istituzioni coinvolte e apporterà le proprie competenze economico-finanziarie. La società si riserva anche di valutare forme di supporto finanziario alle specifiche iniziative.
GIANNI BESSI: SIAMO SULLA GIUSTA STRADA
La firma dell’accordo tra Eni e Cassa Depositi e Prestiti è “la strada giusta per il futuro della chimica “verde””, ha commentato il consigliere regionale dell’Emilia Romagna, Gianni Bessi. Si tratta, ha aggiunto l’autore del saggio “Gas Naturale – l’energia di domani” (Innovative Publishing), di “un’ottima notizia, come auspicavo da tempo, per il sistema industriale italiano perché è l’ulteriore conferma del rilancio del suo polo chimico in modalità “sostenibile”. Il caso di Ravenna, che nel mio piccolo ho sempre visto con estremo favore, è una buona notizia anche per il Paese perché dimostra che quando ci sono buoni progetti — e soprattutto quando c’è la volontà di investire — le cose si fanno e si fanno in maniera ottimale”, ha sottolineato Bessi a Start Magazine.
ALL’ITALIA NON SERVE AMBIENTALISMO DI FACCIATA
“Bloccare le attività produttive nascondendosi dietro a un ambientalismo di facciata è ipocrita e dannoso, per il mondo produttivo tanto quanto per l’ambiente e le persone”, ha continuato Bessi. “Sarebbe senz’altro meglio puntare su un vero ambientalismo attraverso produzioni industriali verdi pienamente inserite in un’economia circolare”.
UN NUOVO PARADIGMA INDUSTRIALE: IL CASO RAVENNA
Bessi, dunque, spinge a soluzioni concrete, innovative e green, radicando le scelte energetiche in un contesto sì di transizione, ma che faccia anche i conti con la realtà italiana. E cita il caso di Ravenna, dove proprio Eni ha avviato in queste ore il primo impianto ibrido al mondo di generazione di energia elettrica da solare e moto ondoso, per testimoniare come è possibile realizzare un nuovo paradigma industriale.
“Ancora una volta l’Emilia-Romagna – e Ravenna in particolare – sono il luogo dove si dimostra concretamente quanto sia possibile un nuovo paradigma industriale per questo Paese. Un nuovo modo di fare industria che tuteli in primo luogo il benessere dei cittadini e dei territori e che contestualmente tracci una strada per difendere – cosa non meno importante – una dimensione europea della chimica italiana. A breve si andrà a votare per rinnovare il parlamento continentale: questi sono i temi reali su cui i candidati dovranno confrontarsi. Quale sviluppo vogliamo per l’Italia? Quali settori dovranno sostenerlo e, cosa più importante, quanti posti di lavoro si riusciranno a creare?”, ha detto Gianni Bessi.
INIZIATIVE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
L’impegno di Eni e CDP non si fermerà in Italia. Le due società si impegnano anche allo sviluppo di iniziative a elevato impatto socio-economico e ambientale in Paesi in via di sviluppo, nell’ambito del settore energetico e del contrasto al cambiamento climatico.
CDP GUARDA ALLA TRANSIZIONE ENERGETICA
“L’accordo di oggi rappresenta un importante passo in avanti nel percorso annunciato con il nuovo Piano Industriale di CDP a sostegno degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Questa collaborazione è per noi motivo di grande soddisfazione, poiché ci consente di lavorare da subito insieme ad Eni all’identificazione e alla promozione di iniziative volte a sostenere l’economia circolare, la decarbonizzazione e la sostenibilità. Riteniamo che questo impegno congiunto sia di fondamentale importanza per avviare progetti ad alto valore aggiunto nell’ambito del settore energetico e del contrasto al cambiamento climatico, in grado di generare un impatto positivo sia a livello socio-economico che ambientale, in Italia e nei Paesi in via di sviluppo”, ha commentato l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo.
ACCORDO DI IMPORTANZA STRATEGICA
“Abbiamo firmato un accordo di importanza strategica. La partnership con Cassa depositi e prestiti ci dà grande forza per proseguire nel percorso verso un futuro di energia sempre più sostenibile e inserita in un contesto di economia circolare. Il nostro è un percorso ambizioso e concreto, per il quale abbiamo già compiuto passi davvero importanti, ma non possiamo portarlo a termine solo con il nostro impegno: occorre fare sistema a livello Paese, promuovere la cultura della sostenibilità e della circolarità a tutti i livelli istituzionali e del tessuto economico, e mettere a fattore comune possibilità di investimento e know how. L’intesa di oggi pone le basi perché questo possa accadere”, ha commentato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.