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IL MODELLO EMILIANO-ROMAGNOLO: UN'ALTERNATIVA AL MODELLO SOVRANISTA
Con un bando da 35 milioni di euro la Regione Emilia-Romagna richiama nuovi investimenti esteri per progetti d'impresa innovativi
Diversi grandi gruppi stranieri e italiani hanno deciso di aprire nuovi siti produttivi e di consolidare quelli esistenti. Ora è a disposizione delle aziende un bando da 35 milioni di euro per progetti industriali da realizzare nel territorio emiliano-romagnolo, basati su ricerca e sviluppo, che genereranno nuovi investimenti e produrranno nuovi posti di lavoro stabile.
Dal 2015, grazie al Patto per il Lavoro firmato dal presidente Stefano Bonaccini con le parti sociali, la Regione ha costruito una programmazione di lungo periodo con investimenti finalizzati a una politica anti-ciclica basata sull’effetto moltiplicatore dei fondi pubblici (regionali, statali ed europei) coniugando sviluppo e sostenibilità.
Il nuovo progetto sui Big Data e l’Intelligenza artificiale, che si aggiunge a quello della Rete dei Tecnopoli, prevede un investimento che potrà arrivare a 360 milioni di euro per sostenere la ricerca industriale e l’alta formazione. All’interno del Tecnopolo verrà anche accolto il Data Center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, dopo che il Council dell’ECMWF ha deciso il trasferimento da Reading, in Inghilterra, a Bologna in seguito alla Brexit.
La regione è leader mondiale di export nei settori automotive, macchine per imballaggio, piastrelle, prodotti alimentari e benessere, con eccellenze in molti altri comparti che vanno dal biomedicale alla moda. È fra le prime 10 aree geografiche esportatrici d’Europa.
La disoccupazione è passata dal 9% di inizio legislatura nel gennaio 2015 al 5,9% di oggi, con il tasso di occupazione che ha superato il 70%, il più alto nel Paese. L’anno scorso, il Pil regionale è cresciuto dell’1,4%: nessuno ha fatto meglio a livello nazionale.
Esiste una base produttiva molto solida con circa 500 grandi imprese che crescono grazie ad un ecosistema di aziende sub-fornitrici molto ampio e specializzato. Allo stesso tempo, circa mille società estere hanno investito sul settore manifatturiero aprendo nuove imprese o rilevandone altre già esistenti.
Le istituzioni dell’Emilia Romagna si distinguono ancora per essere capaci di cogliere le diverse opportunità con centri di ricerca di eccellenza e università supportate da un sistema formativo di qualità e un sistema socio-sanitario efficiente.
Un modello che si presenta come unica vera alternativa al modello sovranista che sta portando l'Italia alla recessione.
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ENERGIA E CLIMA. FONDI AI COMUNI PER L'ADESIONE AL NUOVO PATTO DEI SINDACI E LA REDAZIONE DI PIANI DI AZIONE PER RIDURRE I GAS SERRA
Contributi a fondo perduto per elaborare interventi aderendo alle linee guida indicate dalla Commissione europea. Le domande entro il 31 maggio via web
I sindaci dell’Emilia Romagna possono adottare nuove misure concrete per l’efficienza energetica, l’impiego di fonti rinnovabili, le infrastrutture green e blue, la riduzione dei consumi idrici, aderendo al nuovo Patto dei sindaci per ridurre le emissioni di gas nocivi che individua progetti e iniziative per contrastare gli effetti del cambiamento climatico entro il 2030.
La Regione ha emesso un bando, destinato a Comuni e Unioni di Comuni, per sostenere la partecipazione all’iniziativa europea “Patto dei sindaci per il clima e l’energia" con l’obiettivo di tradurre in azioni e misure concrete gli obiettivi di riduzione del 40% di gas serra e di crescita della adattabilità dei territori agli effetti del cambiamento climatico.
Il bando prevede contributi a fondo perduto, a forfait, secondo le soglie di abitanti. Le domande possono essere presentate on line, tramite posta elettronica certificata, al Servizio Ricerca, Innovazione, Energia ed Economia sostenibile all’indirizzo: sviluppoeconomico@psostacert.regione.emilia-romagna.it fino alle ore 24 del 31 maggio 2019.
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Come sempre ringrazio tutti coloro che mi hanno espresso apprezzamento per questa newsletter e vi invito a scrivermi ancora le vostre osservazioni, proposte e anche le critiche!
Cari saluti
Gianni
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Non si discute per aver ragione, ma per capire
JORGE LUIS BORGES
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