“House of zar” di Gianni Bessi
Geopolitica ed energia ai tempi di Putin, Erdogan e Trump
Una mosca si posa sui muri delle stanze dove i potenti decidono i destini dei popoli… House of zar è la raccolta dei racconti di questo insetto ficcanaso, che origlia i discorsi e studia le mosse degli strongman o dei siloviki, se preferiamo usare l’antico nome russo, nella contesa più importante della modernità, quella per l’energia, che si tratti di gas naturale o petrolio. Il viaggio parte dall’analisi della politica di Vladimir Putin, la versione del XXI secolo dello zar di tutte le Russie. La sua diventa una “maschera della politica” di un palcoscenico calcato dai suoi pari, a cominciare dal nemico-amico Donald Trump alla cancelliera di ferro Angela Merkel, passando per il califfo Erdogan e finire inevitabilmente a Xi Jinping, attorno ai quali si muovono molti ambiziosi comprimari. House of zar è un’analisi che mette insieme elementi geopolitici, storici, geografici e culturali per costruire uno storytelling sulle scelte dei commander in chief delle nazioni che si contendono il potere sul mondo. Dietro ognuno dei quali c’è una storia da spiegare, un obiettivo da raggiungere, un segreto da suggerire. House of zar ci prova con leggerezza, perché per la mosca dopo tutto è più importante essere un testimone del teatro dei potenti, per additare le loro virtù e le loro debolezze. Come il bambino che nella celebre fiaba I vestiti nuovi dell’imperatore puntandogli l’indice contro grida “il re è nudo”.