Il relatore della Legge Comunitaria 2017 commenta le novità introdotte per il comparto produttivo vitivinicolo
Tra le novità introdotte in Assemblea Legislativa con Legge comunitaria 2017, uno spazio rilevante è occupato dal settore produttivo vitivinicolo. “Il vitivinicolo emiliano-romagnolo è interessato da una fase di sviluppo positiva e le norme previste con la Legge Comunitaria sono finalizzate a garantire il rispetto delle regole e la necessaria trasparenza ad un intervento, il rinnovamento degli impianti viticoli, di grande importanza per il futuro del comparto”. A dirlo è il relatore della Legge comunitaria 2017 Gianni Bessi.
“L’obiettivo per il settore vitivinicolo è quello di dare recepimento e integrare la disciplina dettata per il settore produttivo sia a livello nazionale che europeo. La norma infatti, recepisce le disposizioni del Regolamento Europeo n. 1308 del 2013, che disciplina i mercati dei prodotti agricoli ed il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli – spiega il consigliere regionale Bessi – In particolare, si definiscono gli obblighi e le sanzioni amministrative relative alla gestione delle superfici vitate. Per quanto riguarda gli obblighi il regolamento comunitario subordina la possibilità per il produttore di impiantare o reimpiantare varietà di uve da vino ad autorizzazione amministrativa, in modo da garantire la creazione di uno schedario viticolo. In forza di tale disposizione si introduce l’obbligo per i produttori di comunicare l’utilizzo totale o parziale delle autorizzazioni, per l’aggiornamento dello schedario e del registro delle autorizzazioni per gli impianti viticoli. Infine si introduce l’obbligo per ciascun produttore di effettuare entro sessanta giorni dalla fine della campagna viticola in cui ha preso in conduzione le superfici vitate, l’aggiornamento del fascicolo aziendale per la definizione del potenziale viticolo aziendale. Quanto invece comporta alle sanzioni, la norma chiarisce la titolarità nell’esercizio dei controlli ed il regime giuridico applicabile”.
Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato su “il Resto del Carlino di Ravenna del 18 luglio 2017