DICHIARAZIONE

Nella scorsa Assemblea Legislativa il consigliere del Pd aveva presentato una risoluzione per regolamentare la tassazione per le aziende che operano in Rete, la cosiddetta webtax. Ecco il suo commento al dibattito in corso su questo tema:

Il tema di eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazionali è di grande attualità. Giusto ieri la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento alla manovra e sottoscritto da esponenti di maggioranza e opposizione, che introduce un meccanismo per accordi preventivi tra compagnie digitali e Fisco prevedendo, per tutti i gruppi multinazionali con ricavi consolidati superiori a un miliardo di euro e che effettuino cessioni di beni e prestazioni di servizi nel territorio dello Stato per un ammontare superiore a 50 milioni di euro, la possibilità di avvalersi della procedura di cooperazione rafforzata. Le società potranno estinguere i debiti tributari versando le somme dovute e pagando la metà delle sanzioni amministrative.

Questo emendamento va nella stessa direzione di una recente Risoluzione approvata nell’ultima Assemblea Legislativa, di cui sono stato primo firmatario, che intendeva impegnare la giunta a chiedere al governo centrale di regolamentare la tassazione per le aziende che operano in Rete, la cosiddetta webtax oltre che sanzionare i paradisi fiscali, combattere la corruzione e il riciclaggio, migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera supportando l’obbligo della rendicontazione pubblica dei Paesi.

È un tema che ho caro da tempo. Anche lo scorso anno durante la sua visita in Italia di Mark Zuckerberg avevo avuto modo di scrivere su una rivista: “Visto che hai scoperto di amare l’Italia, carissimo Mark, ci piacerebbe che Facebook pagasse tutte le imposte sugli introiti totali generati nel nostro Paese, che fanno circa 350 milioni di euro solo nel 2015 e non solo circa 200 mila euro. Una cifra che potremmo definire ‘simbolica’ visto che è lo 0,057 per cento dell’importo. Chissà che non nasca l’idea balzana di creare una webtax europea? Pagare tutti, pagare di meno”.

La rivoluzione digitale deve accettare il nuovo paradigma tributario, ma ci vorrà un po’ di tempo per vederne risultati. È comunque una questione di giustizia, che è bene porre con attenzione e vigilarne gli effetti.

 Gianni Bessi

Consigliere regionale PD