articolo pubblicato su Ravennatoday.it il 5 maggio 2015
La Camera con 283 voti favorevoli e 160 contrari ha dato parere positivo a tre emendamenti soppressivi del divieto, introdotto al Senato, di utilizzo della tecnica dell’air-gun per le ispezioni dei fondali marini finalizzate alla ricerca di idrocarburi. “La votazione – ha dichiarato Gianni Bessi – con la quale la Camera ha dato parere positivo all’eliminazione del divieto di utilizzo dell’air gun, che era stato introdotto da un emendamento proposto da Forza Italia e Gal, è una buona notizia per le imprese e gli occupati del settore oil&gas italiano.
“La decisione di proibire l’utilizzo di questa tecnica – che, vale ricordarlo, è utilizzata in tutto il mondo per rilevamenti scientifici – costituiva un vero e proprio colpo per un’attività che non solo crea ricchezza e occupazione, grazie a una filiera made in Italy forte di cui fanno parte grandi aziende ma anche tante piccole e medie imprese dell’indotto, ma anche valore aggiunto tecnologico grazie all’attività di ricerca di altissimo profilo – chiosa Bessi -. Questo va incontro positivamente alla preoccupazione che insieme al deputato Alberto Pagani, al quale va il merito di aver portato il problema all’attenzione della Camera, avevamo riscontrato durante i lavori e le conferenze economiche e scientifiche dell’Omc di Ravenna. Tutto il comparto dell’offshore, composto da piccole e medie imprese, rischiava conseguenze molto negative per l’occupazione e la ricchezza dei nostri territori. Bene hanno fatto il Ministro Orlando e il Governo a intervenire prima di compiere un autogol che avrebbe avuto ripercussioni economiche e sociali molto gravi”.
“La sicurezza dell’utilizzo dell’air gun è stata inoltre confermata da un documento firmato dalle più importanti realtà di ricerca scientifica italiane quali Cnr, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, la sezione Italia di Eage/Seg (Geofisica Applicata), Società Geologica Italian, e Stazione Zoologica Anton Dohrn. Ora – ha concluso il consigliere regionale – la legge sugli Ecoreati dovrà tornare per al Senato per una seconda lettura: è bene che sia approvata per dotare l’Italia di uno strumento utile a combattere quelli che sono i veri reati contro l’ambiente, ma lasciando da parte le attività scientifiche di cui un Paese che sta cercando di ripartire dalle proprie eccellenze produttive non può fare a meno.”