Di Gianni Bessi
Pubblicato su Formiche.net del 5 maggio 2015
La votazione con la quale la Camera ha dato parere positivo all’eliminazione del divieto di
utilizzo dell’air gun, che era stato introdotto da un emendamento proposto da Forza Italia e Gal, è una buona notizia per le imprese e gli occupati del settore oil&gas italiano.
La decisione di proibire l’utilizzo di questa tecnica – che, vale ricordarlo, è utilizzata in tutto il mondo per rilevamenti scientifici – costituiva un vero e proprio colpo per un’attività che non solo crea ricchezza e occupazione, grazie a una filiera Made in Italy forte di cui fanno parte grandi aziende ma anche tante piccole e medie imprese dell’indotto, ma anche valore aggiunto tecnologico grazie all’attività di ricerca di altissimo profilo.
Bene ha fatto il ministro Andrea Orlando e il governo a intervenire prima di compiere un autogol che avrebbe avuto ripercussioni economiche e sociali molto gravi. La sicurezza dell’utilizzo dell’air gun è stata inoltre confermata da un documento firmato dalle più importanti realtà di ricerca scientifica italiane, quali CNR, CONISMA (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare),
INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), INF (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ), OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale), la sezione Italia di EAGE/SEG (Geofisica Applicata), SGI (Società Geologica Italiana ), SZN (Stazione Zoologica Anton Dohrn).
Ora la legge sugli ecoreati dovrà tornare al Senato per una seconda lettura: è bene che sia approvata per dotare l’Italia di uno strumento utile a combattere quelli che sono i veri reati contro l’ambiente, ma lasciando da parte le attività scientifiche di cui un Paese che sta cercando di ripartire dalle proprie eccellenze produttive non può fare a meno