Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) è stato nominato relatore l’11 gennaio 2023 al Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Ratifica dell’Intesa tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”. (Delibera di Giunta n. 2290 del 19 12 22)

 

La relazione del Consigliere regionale Gianni Bessi in Aula il 14 febbraio 2023

Grazie, Presidente. Grazie, cari Colleghi.

Il progetto di legge che andiamo in approvazione, cioè il progetto di legge per la ratifica dell’intesa per l’istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è in attuazione di quanto disposto dall’articolo 117, ottavo comma, della Costituzione, dagli articoli 25, comma 1, e 28, comma 4, lettera h), dello Statuto e dall’articolo 21 della legge regionale n. 16/2008. Ho citato chiaramente le fonti giuridiche, poi non le ripeterò più, ma andrò su un breve excursus storico che, secondo noi, dà l’importanza di questo passaggio che facciamo oggi, anche se i lavori della Commissione, ringraziando il collega Pelloni e tutti gli altri colleghi, hanno fatto chiaramente gli approfondimenti del caso, e oggi ci diamo come obiettivo quello della sua approvazione.

Nella seduta del 24 novembre 2022 – è un excursus storico breve, non preoccupatevi – è stato adottato dalla Conferenza uno schema di intesa avente ad oggetto la sua istituzionalizzazione e il 6 dicembre 2022 il presidente della Giunta regionale ha sottoscritto l’intesa medesima ai sensi dell’articolo della Costituzione, come del resto tutti gli altri suoi colleghi.

La storia ci aiuta a focalizzare l’importanza del tema. La Conferenza è stata costituita in sede pattizia il 15-16 gennaio 1981, per decisione unanime di tutti i presidenti delle Giunte regionali, quale Organismo di coordinamento politico tra le Regioni e le Province autonome, al fine di discutere e valutare possibili convergenze su tematiche di interesse comune e anche per il confronto con il Governo.

Poi, dieci anni più tardi, fu confermato tale impegno e nel mese di maggio 2005 la Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome ha cambiato denominazione in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dotandosi per la prima volta di un proprio Regolamento per disciplinare i lavori e innovare l’organizzazione, per consolidare il patto di leale collaborazione e di azione coordinata e solidale tra le Regioni, le Province autonome e chiaramente lo Stato. Questi passaggi hanno visto anche un crescere dell’importanza delle Regioni nella vita economica, sociale, politica, culturale del nostro Paese, dell’Italia repubblicana.

Il 4 agosto 2020, in occasione anche del cinquantesimo anniversario delle Regioni a statuto ordinario e in vista dell’incontro con il presidente della Repubblica, i presidenti delle Regioni e delle Province autonome si sono impegnati a valorizzare il ruolo e l’organizzazione della Conferenza che ha dimostrato, appunto in questi quarant’anni, ripeto, non c’è bisogno di ricordarcelo, di saper interpretare il ruolo non solo istituzionale assegnato, ma che è quello di delicato compositore e di mediazione politica tra gli interessi territoriali e nazionali, in una logica pragmatica e di spontanea propensione alla leale collaborazione. Credo che anche gli eventi recenti, purtroppo, dell’emergenza del Covid abbiano dimostrato tale maturità e abbiano anche, all’interno del consenso tra i cittadini, sicuramente avvicinato molto la nostra azione e il nostro ruolo in queste delicate materie.

La stessa Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha da ultimo ribadito con un documento, che appunto è quello che sottoponiamo all’Assemblea, di proposte presentate al Governo in carica il 30 ottobre 2022, la fondamentale importanza che la stessa Conferenza riceva un formale riconoscimento o per mezzo di legge ordinaria o costituzionale, anche al fine di rendere stabili le sedi deputate a leale collaborazione, appunto, tra Stato, Regioni e autonomie locali, nell’ambito, cosiddetto, delle Conferenze inter istituzionali e dei riferimenti costituzionali e di legge che ho citato all’inizio.

Recentemente, anzi, a chiudere l’anno scorso, il 2022, a Monza c’è stato il festival delle Regioni, dove i presidenti hanno presentato e trattato questo tema in maniera molto più compiuta di quello che ho fatto io. Il presidente Fedriga, presidente della Conferenza, si è reso interprete, a nome, appunto, della Conferenza di fronte al presidente Sergio Mattarella, di evidenziare questo co-protagonismo, che è emerso in tutti questi, non solo, cinquant’anni, ma in particolare credo che siamo stati testimoni in questa legislatura e anche in quella precedente, almeno per quanto mi consente la divagazione personale, di aver dato un contributo credo importante non solo per i fini istituzionali dei nostri Enti ma anche, credo, qualcosa di più.

Grazie.

 

Di seguito l’iter dell’oggetto n. 6150