Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) è stato nominato relatore al progetto di legge ‘Partecipazione all’associazione “European Chemical Regions Network”‘ in data 14 settembre 2022

La relazione del Consigliere regionale Gianni Bessi in Aula l’11 ottobre 2022

Grazie, Presidente. Grazie Colleghi.

L’adesione della nostra Regione all’associazione European Chemical Regions Network si inserisce in una progettualità che abbiamo affrontato anche in Commissione, insieme all’assessore Colla, che ha relazionato anche sullo sviluppo e sullo stato attuale della chimica non solo regionale, ma anche italiana.

Questo è un po’ il contesto generale, che credo sia importante ricordare per sottolineare anche come queste adesioni a queste importanti associazioni siano funzionali per un posizionamento della nostra Regione non solo sul singolo tema, ma anche sul quadro generale di un così importante settore strategico. Finora abbiamo parlato, giustamente, della crisi energetica che tocca anche il tema della chimica, sia direttamente con la crisi energetica e i temi delle materie prime, mi riferisco chiaramente agli idrocarburi in particolare, ma anche al loro futuro e al loro raccordo di quello che noi conosciamo nella storia dell’economia industriale italiana come quadrilatero padano.

Con il presente progetto di legge, l’Assemblea legislativa si appresta, quindi, ad autorizzare l’ingresso della nostra Regione in questa associazione, fondata recentemente, nel 2018, ma con esperienze sia di carattere di progettazione europea tipo in questo caso il progetto Interreg, fin dal 2004, in materia di cooperazione e condivisione di informazioni e best practice nel settore chimico. Abbiamo toccato uno degli aspetti che volevo evidenziare con la mia breve premessa.

Nello specifico, la Regione farà parte, come membro a tempo pieno, dell’associazione governata, a livello di diritto belga, assieme ad altre Regioni, Province e altre realtà istituzionali con sede in Germania, nei Paesi Bassi, in Belgio, in Polonia.

Per quanto riguarda l’Italia, c’è già stata a livello storico l’adesione della Regione Lombardia, altro punto importante del quadrilatero padano, non solo con la sede a Mantova, ma anche con tutta la parte della chimica storica del nostro Paese.

Quali sono gli obiettivi di questa associazione? Nell’articolato chiaramente sono evidenziati, io ne sottolineo tre: il contributo a costruire, a rafforzare catene del valore europeo sostenibile competitive basate sul settore della chimica; favorire lo scambio di buone pratiche e di competenze, nonché il rafforzamento dei rapporti di collaborazione internazionale sui temi del settore, anche per la partecipazione e progettazione di ricerca e di innovazione nel campo europeo; il terzo, quello che credo sia anche più interessante, più consono al nostro Statuto è favorire il confronto tra la Regione e le istituzioni dell’Unione europea a supporto del settore (in questo caso chimico).

Tali obiettivi riflettono pienamente le finalità che ci siamo posti con il Documento di economia e finanza regionale 2023-2025, e nel Patto per il lavoro e per il clima nelle cui file molto spesso, lo ricordiamo, vengono richiamati una serie di obiettivi che si intrecciano chiaramente con queste finalità: l’implementazione delle tecniche per la produzione di energia tramite le rinnovabili, tema che abbiamo toccato precedentemente nell’interessante e profonda discussione sulla crisi energetica; l’ottenimento di una corretta economia circolare (ricordiamo il nostro Piano dei rifiuti, per intenderci); l’abbattimento della produzione di materiale plastico. Questo è uno degli argomenti, e chiaramente anche questo identifica i piani sia energetico, sia dei rifiuti, sia anche quello della qualità dell’aria che ci vede come legislatori procedere in questi due anni e mezzo di legislatura, soprattutto per quanto riguarda i settori più interessanti per l’evoluzione del nostro settore, non solo della chimica ma anche di tutte le filiere manifatturiere: quello della chimica verde. Basti pensare ai campi della biotossicologia applicata all’agricoltura, a quello delle acque, a quello dell’alimentazione e al mondo del trattamento delle biodiversità.

In particolare, voglio sottolineare il rapporto tra chimica e agricoltura, che è uno degli argomenti di cui la Regione Emilia-Romagna ha non solo delle attitudini settoriali, ma ha anche già avviato attività di carattere proprio economico per l’incontro tra questi due importanti settori.

Vediamo un po’ l’articolato, brevemente. In questa breve relazione che sto cercando di evidenziare, anche perché ritengo importante soffermarsi su questa adesione, le condizioni di partecipazione della Regione Emilia-Romagna, appunto, sono chiare, ma le ricordiamo: nessuno scopo di lucro, democraticità interna, autonomia patrimoniale e associazione. Con l’approvazione del presente PDL si conferiscono appunto alla Regione, al presidente della Regione e suoi delegati i poteri per perfezionare gli atti necessari alla partecipazione. Partecipazione che poi si sviluppa in una governance dove l’associazione da Statuto è diretta da un executive board composto da tre membri dell’Assemblea, di cui facciamo parte anche noi, che siamo considerati e definiti full member, entro la rosa dei nomi candidati avanzati dalle Regioni.

La carica dura due anni e sono rieleggibili. Sono previsti limiti sulla base della nazionalità. Ogni Paese membro partecipante può esprimere al massimo un nominativo nell’executive board, salvo che nello stesso Paese non vi siano più di cinque Regioni ed entità partecipanti a questo network. Questo per evidenziare e sottolineare che, chiaramente, la sinergia anche naturale con la Regione Lombardia, ed eventuale e auspicabile ingresso anche di altre Regioni, deve muovere l’Italia e il sistema, appunto, della chimica in particolare del quadrilatero padano, coordinandoli.

Sul lato finanziario, la partecipazione – la evidenziamo solo per “dovere di cronaca” – è una quota annuale di 11.000 euro. Si aderisce nella fase triennale 2022-2023-2024. Chiaramente, per fare ciò occorre avere la copertura. Il riferimento è il fondo speciale di cui alla Missione 20, Fondi e accantonamenti, del Programma 3, altri fondi eccetera, eccetera, quello che noi troviamo, il cosiddetto Fondo speciale per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di approvazione, del bilancio 2022-2024.

Ecco, un’ultima chiosa e poi ho concluso. Al di là della governance e del grande interesse delle linee d’azione, io credo che questa adesione giustamente, come è stato sottolineato anche in Commissione dall’assessore Colla, non debba essere solo di carattere formale o routinario, perché appunto partecipa alle prime principali realtà europee, ma deve andare in un coinvolgimento della rete dei nostri tecnopoli, degli istituti tecnici, delle università proprio per scandagliare, evidenziare e portare all’attenzione, e soprattutto a sistema, tutte quelle sinergie che ho cercato di elencare, che la chimica sottende; una visione, un’azione del futuro che questo importante settore non solo può, ma gioca e dovrà giocare per uno sviluppo sempre più sostenibile a livello ambientale, a livello economico e a livello sociale.

Credo sia stato anche importante, da parte dell’assessore, qui lo ricordo per evidenziarlo, che anche il tema della chimica sia evidenziato e sottoposto in un approfondimento ad hoc. Grazie anche a questo tipo di adesione, abbiamo avuto il primo passaggio di discussione e di confronto con i miei colleghi, che ringrazio. Anche se può essere stato un momento di un progetto di legge molto definito e diretto, ci permette di toccare uno di quegli argomenti che sono fondamentali ‒ come dicevo ‒ per uno sviluppo sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente della nostra regione, del nostro Sistema Italia e d’Europa.

Grazie.

 

 

Comunicato stampa

Gianni Bessi «L’adesione della Regione all’Ecrn è un passo importante per costruire una chimica moderna, green ed europea»

Il settore chimico è uno dei cardini dell’economia regionale e nazionale, soprattutto nell’ottica della transizione ecologica. Tra le azioni che la Regione Emilia-Romagna ha messo in campo per sostenerne lo sviluppo c’è l’adesione all’associazione European chemical regions network (Ecrn), su cui è stato presentato un progetto di legge.
«Si tratta di portare avanti progetti – spiega il consigliere regionale Pd Gianni Bessi, in qualità di relatore di maggioranza della proposta – di cooperazione e di condivisione di informazioni e ‘best practice’ nel settore chimico. E fin da ora non farò mancare il mio impegno a questo percorso che punta alla crescita di una chimica green, che sia in rete con la ricerca, l’università e le altre esperienze produttive. E che abbia, ancora più importante in questo momento, un respiro europeo».
Gli obiettivi a cui fa riferimento Gianni Bessi, coerenti con le finalità del Documento di Economia e Finanza Regionale 2023-2025 e del Patto per il Lavoro e per il Clima, sono l’implementazione delle tecniche per la produzione di energia tramite le rinnovabili, lo sviluppo delle attività collegate all’economia circolare, l’abbattimento della produzione di materiale plastico.
«Non esiste una transizione ecologica seria senza una chimica green, innovativa, che si basi sulla ricerca e sulla collaborazione con altri territori nei quali si sono sviluppate esperienze simili: mi riferisco alla Lombardia e al Veneto, con le quali condividiamo il quadrilatero della chimica. Abbiamo bisogno oggi più che mai, come ricorda sempre l’assessore regionale Vincenzo Colla, di rimettere al centro il valore strategico dei nostri due petrolchimici e delle filiere a essi collegati».
Sono tre gli ambiti produttivi su cui la partecipazione all’Ecrn potrà portare beneficio, che sono anche quelli più innovativi, cioè automotive, tessile e biomedicale.
«La Regione – conclude Bessi – ha scelto di essere protagonista attiva nel processo di rilancio della chimica al centro delle politiche industriali del paese, diventando ‘full member’, dell’associazione assieme a regioni, province e altre realtà istituzionali tedesche, olandesi, belghe, polacche e italiane, come la Lombardia appunto. Lavoreremo insieme per costruire e rafforzare catene europee della chimica sostenibili e competitive, favorire lo scambio di buone pratiche e di competenze, consolidare i rapporti di collaborazione internazionale, partecipando a progetti di ricerca e innovazione europei».

 

Di seguito l’iter dettagliato dell’oggetto n. 5336