Il relatore di maggioranza Gianni Bessi soddisfatto: “Percorso importante, facilitiamo un sistema integrato logistico regionale che gravita intorno agli scambi con il porto di Ravenna”
Via libera in Assemblea Legislativa regionale all’istituzione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna. “Si tratta di un atto che garantisce di dare formalmente il via ad una strategia che facilita e sostiene la movimentazione delle merci, e quindi dell’economia, con una rete di infrastrutture in un’area che vede nel porto di Ravenna il fulcro di nuove relazioni economiche e commerciali” spiega il relatore di maggioranza del provvedimento, il consigliere regionale Pd Gianni Bessi.
La Zona coinvolge un’area che comprende ben 9 nodi intermodali (porto di Ravenna, Terminal Intermodale di Piacenza, Interporto di Parma, Terminal di Rubiera, Scalo di Marzaglia, Scalo di Dinazzano, Interporto di Bologna, Lugo Terminal, Scalo ferroviario Villa Selva) e 12 aree produttive (Le Bassette-Via Baiona, Fornace Zarattini, Via Cà del Vento, Via Sistra Canale Superiore, centro merci-via Cavatorta, Vulcaflex-via madonna di Genova, Sirea Calpo, Zona industriale autostrada Naviglio-S. Silvestro, Area industriale Unigrà, Villa Selva, Cesena-Area Pievesestina, Ostellato-Area Sipro), coinvolgendo rispettivamente 8 province (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio-Emilia) e 18 Comuni (Argelato, Bagnacavallo, Bentivoglio, Casalgrande, Cesena, Conselice, Cotignola, Lugo, Faenza, Fontevivo, Forlì, Forlimpopoli, Modena, Ostellato, Piacenza, Ravenna, Rubiera, San Giorgio di Piano).
“Il Porto di Ravenna è il riferimento di questa strategia – sottolinea il consigliere Bessi – e con questo atto ci candidiamo ad essere la prima ZLS istituita a livello nazionale. Visto il piano strategico presentato e condiviso con tutti i territori sono sicuro che il Governo non tarderà ad adottare tale proposta secondo l’articolo 1 del comma 63 della legge 205/2017 che regola l’istituzione delle ZLS”.
“Il motivo di tanta soddisfazione per questo passaggio in Assemblea Legislativa approvato dalla maggioranza con l’astensione delle opposizioni e che ha ricevuto il pieno appoggio dei portatori di interesse emiliano-romagnoli, è che l’istituzione di una zona logistica semplificata è una grande opportunità per lo sviluppo del commercio e dei trasporti e un incentivo allo sviluppo di nuovi investimenti. conclude Bessi.
- La mappa dei nodi intermodali (nella presentazione è presente anche la grafica dei nodi + collegamenti ferroviari, autostradali e stradali).
- La presentazione della Regione Emilia-Romagna divulgata in udienza conoscitiva (contiene i passaggi formali, dati, obiettivi, strategia, governance ecc.)
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La relazione del Consigliere Bessi in Aula
Grazie, Presidente. Grazie, Colleghi.
La proposta di iniziativa della Giunta verte sull’istituzione della zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna, corredata dal Piano di sviluppo strategico, ai fini della presentazione di questo importante atto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, secondo le norme dell’articolo 1, comma 63, della legge n. 205 del 2017.
Una premessa d’obbligo. La ZLS, come viene chiamata, è un progetto strategico, finalizzato alla movimentazione delle merci in Emilia-Romagna, che coinvolge 9 nodi intermodali da Ravenna Piacenza, 12 aree produttive, 8 province e 18 Comuni della Regione. Metterà quindi relazione infrastrutture viarie e ferroviarie e aree produttive e commerciali con il porto di Ravenna, che è il cuore, il punto di riferimento della zona logistica semplificata, come del resto è previsto dalla legge nazionale n. 205/2017, è proprio uno dei punti fondamentali di questo sistema che andiamo a definire e presentiamo a livello nazionale.
Questo chiaramente porterà alle imprese e alle attività insediate in tali zone, quelle presenti e soprattutto quelle future, una serie di semplificazioni nazionali e regionali, come previste dalla legge.
La zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna avrà un’estensione di circa 4.000 ettari e unirà, appunto, l’Autorità portuale di Ravenna con tutte le zone che ho appena citato precedentemente, secondo i criteri di un collegamento economico funzionale, in un contesto di sostenibilità, per creare quel sistema virtuoso che gli obiettivi della legge pongono al centro.
Voglio ricordare le tappe dell’iter normativo, perché hanno visto il protagonismo della nostra Regione. Con la deliberazione dell’Assemblea legislativa nella scorsa legislatura, la Regione Emilia-Romagna ha dato avvio all’iter dell’istituzione della zona logistica semplificata con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrosettentrionale, per cogliere l’opportunità offerta dal legislatore nazionale attraverso l’articolo 1 del comma 61 già citato. È stato proprio durante una delle sessioni di bilancio che presentammo un emendamento per dare la disponibilità alla Regione per poter fare il piano strategico, che fa parte della delibera che trattiamo oggi.
Chiaramente questo cosa comporta? Che poi a novembre si è avviato questo iter e al momento in cui, nel novembre 2020, sulla base delle analisi preliminari svolte per la definizione della ZLS dell’Emilia-Romagna, che ha avuto avvio, appunto, sulla base della legge, sulla base delle indicazioni dell’Assemblea eccetera, eccetera, ha preso il via una fase di consultazione con i territori volta a condividere e validare il percorso di selezione delle aree e della strategia del Piano di sviluppo strategico per la ZLS dell’Emilia-Romagna. Qui il lavoro dell’Assessorato alle infrastrutture e dell’assessore Corsini, insieme al suo staff, ha incentrato il lavoro sulla definizione, insieme agli stakeholder, insieme soprattutto ai territori, di come delimitare questa importante deliberazione. Nel settembre 2021 è stato validato il percorso di selezione delle aree e delle misure di promozione identificate per la ZLS con i sindaci dei comuni interessati, che sono state parte attiva. Successivamente, come ricordava il presidente, la proposta è stata presentata e votata dal Consiglio per le Autonomie locali.
Questo iter partecipativo non è terminato in quella sede, perché, dopo che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 1547, ha adottato la proposta di istituzione della ZLS, corredata con tutti gli atti volti alla presentazione al presidente del Consiglio della proposta della ZLS dell’Emilia-Romagna, secondo l’articolo 1, comma 63, della legge che ho citato più volte. Questo perché secondo l’articolo 1, comma 63 – visto che l’ho citato diverse volte, lo andiamo un attimo ad analizzare – è istituita, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, la ZLS, da adottare su proposta del ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, di concerto con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ora Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, su proposta della Regione interessata. Quindi, la Regione Emilia-Romagna praticamente, dopo il nostro atto, sarà la prima che presenterà e risponderà a questo tipo di opportunità che la legge nazionale presenta.
La ZLS ha una durata massima di sette anni, rinnovabili, e la relativa proposta è corredata da quel Piano strategico, che più volte ho ricordato, che specifica la delimitazione delle zone interessate, in coerenza con la zona portuale, ed è costituito da una relazione istruttoria finalizzata all’individuazione delle caratteristiche che queste aree territoriali hanno funzionalmente ed economicamente connesse al porto di Ravenna.
Al fine dell’elaborazione del citato Piano di sviluppo, è stato svolto, con la collaborazione delle Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrosettentrionale, un percorso, che ha visto l’assessore Corsini insieme ai suoi uffici, di confronto e concertazione con i vari stakeholder, i territori e anche alcuni soggetti nazionali, come l’Agenzia delle dogane, diversi soggetti che fanno parte della Pubblica amministrazione nazionale.
In particolare, partendo dai territori identificati in un apposito documento di analisi preliminare per la definizione di questo perimetro, sono stati svolti ‒ come descritto anche all’interno dell’allegato del Piano di sviluppo strategico della zona logistica semplificata ‒ una serie di incontri con i territori interessati, che ho già ricordato, delle aree produttive attrezzate, dell’Amministrazione, delle categorie, associazioni di categorie, di operatori portuali, terminalisti, spedizionieri, agenti marittimi, operativi sia sul porto di Ravenna sia in altre sedi, e con i referenti dei nodi logistici intermodali negli interporti interessati, identificando con loro le esigenze da inserire all’interno di questo documento.
Quindi, andando alla conclusione dei contenuti, l’iter è stato approfondito, è stato meditato ed è stato partecipato e concertato per acquisire da parte di tutti questi singoli territori le informazioni valide, sia di carattere urbanistico e pianificatorio sia eventuali vincoli di natura paesaggistica e ambientale e tutte le informazioni di dettaglio relative ai vari contesti produttivi, agli operatori insediati, così da poter effettuare, tramite una verifica dei requisiti di connessione con il porto di Ravenna, l’inclusione in tale ambito e in tale perimetro.
Chiaramente, ci deve essere una coerenza e una logica, perché noi presentiamo questo Piano strategico e a livello nazionale, poi, ci sarà chiaramente un’analisi, e deve essere coerente con la legge nazionale che sottende l’istituzione delle ZLS. A questo si lega anche una successiva fase, nel caso avessimo questa procedura, di monitoraggio continuo delle varie fasi per monitorare la coerenza dei vari requisiti.
Siamo arrivati al punto che è necessario, per concludere l’iter di questi anni, che questa proposta venga approvata dall’Assemblea regionale, chiaramente la proposta è correlata a tutti i vari passaggi che ho già elencato.
Concludo con il riconoscimento del lavoro svolto dall’assessorato, però fatemi aggiungere anche il lavoro fatto dalle due Commissioni, la Commissione referente III e la Commissione II, che ha svolto il parere, perché all’interno del nostro lavoro di consiglieri credo che ci siano stati dei momenti di approfondimento, partendo dall’audizione conoscitiva e da vari contributi che hanno portato un contributo soprattutto con i territori, per definire questo importante iter, metodo di lavoro che ho condiviso con il collega Rainieri, che ringrazio sempre per la disponibilità e l’attività politica non solo in questa occasione, ma in questi anni, l’assessore Corsini e il suo staff, a partire dal dottor Alfeo Brognara, ma sicuramente dimentico anche altri colleghi che hanno svolto e portato un contributo, come i collaboratori del Gruppo del PD, a partire dalla dottoressa Elena Bastianini, per non correre il rischio di dimenticare qualcuno.
Credo che sia importante nella sede della Commissione sottolineare anche, come è emerso, la disponibilità dell’assessore Corsini ad aprire un dialogo con la Regione Liguria, per definire una serie di quesiti al Governo per chiarire alcune zone che possono essere intra regionali. Di questo argomento il collega Rainieri parlerà con più accortezza, essendo anche lui una delle persone che hanno fatto e promosso questo tipo di dibattito e al cui interno, chiaramente, sarà oggetto di uno degli ordini del giorno allegati.
Nel prosieguo, se ci sarà da aggiungere qualcosa in sede di ordine del giorno, prenderò la parola.
Grazie.
Iter dell’Oggetto num. 4021 della XI LegislaturaProposta d’iniziativa Giunta recante: “Proposta, ai sensi dell’art. 28 comma 4 lett. c) dello Statuto regionale, d’istituzione della Zona Logistica Semplificata dell’Emilia-Romagna, corredata dal Piano di Sviluppo Strategico, ai fini della presentazione al Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 1, comma 63, della L. n. 205/2017”. (Delibera di Giunta n. 1547 del 06 10 21)
Documento presentato:
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