Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) è stato nominato relatore in data 24 marzo 2021 al progetto di legge ogg. 2970 “Legge europea per il 2021″. (Delibera di Giunta n. 352 del 15 03 21)  e 2971 “Disposizioni collegate alla legge europea 2021 – Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali”. (Delibera di Giunta n. 353 del 15 03 21)

 

La relazione del Consigliere regionale Gianni Bessi in Aula l’11 maggio 2021

Grazie, Presidente. Grazie Colleghi.

Oggi siamo a relazionare per l’aula il progetto di legge 2970, come ha già annunciato il presidente, per le varie disposizioni.

Gentile presidente, gentili consiglieri e consigliere, credo opportuno fare una breve analisi di un lavoro che è stato svolto da tutti i Gruppi consiliari, dalla vicepresidenza, da questa Istituzione e si cala… Credo che sia anche interessante questa concomitanza con il precedente punto dell’ordine del giorno, la sessione europea, perché sono le due fasi, la prima ascendente, la seconda discendente, che ci vedono protagonisti nell’attuazione e nel formare l’ordinamento europeo, quindi il grado di coinvolgimento del nostro Ente nella costruzione di una così importante non solo istituzione, ma anche nelle tematiche che andremo a trattare. A questo è collegato un altro progetto di legge che andremo a discutere successivamente, il cosiddetto “REFIT”; anche questa un’opera collegata e sempre riguardante la nostra legislazione.

Credo che su questo solco, proprio di migliorare il grado di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento europeo, noi ci occupiamo oggi di approvare la sesta legge europea regionale, che la nostra Regione adotta dal 2010 ad oggi. Nel corso della precedente legislatura era denominata “legge comunitaria”. Il nome era diverso, ma la sostanza è la stessa. Tutto ciò è una questione solo terminologica, ma credo sia importante ricordarlo in un passaggio. La legge europea regionale è disegnata, quindi in un inquadramento normativo dalla legge n. 16/2008 e chiaramente si collega, come detto, alla Sessione europea.

La risoluzione 1817 del 28 ottobre 2020, di chiusura della Sessione europea del 2020, poneva gli indirizzi di fase discendente e ha individuato alcune direttive europee già recepite dallo Stato, sulle quali ha invitato la Giunta a verificare gli adempimenti eventuali necessari per adeguare l’ordinamento regionale, quindi nella sua attuazione, ricorrendo, laddove possibile, allo strumento della legge europea regionale. Tra le direttive indicate, alcune formano oggetto di questo progetto di legge. Giusto per individuare non solo l’inquadramento normativo, ma anche il metodo di lavoro che si è contestualmente, come ricordavo all’inizio, svolto anche parallelamente alla Sessione europea, anche in molte Commissioni, alle quali con la collega consigliera Catellani abbiamo partecipato per illustrare i principali punti contenuti. Passerei a un’analisi, chiaramente… Mi dovete perdonare: non entrerò nel dettaglio, perché credo che anche il lavoro svolto precedentemente nelle Commissioni e altro… Credo che i cinque filoni normativi di cui ci siamo occupati siano tutti rilevanti.

Il Capo I, infatti, che consta dall’articolo 2 all’articolo 8, prevede appunto le norme di modifica della legge regionale n. 26 del 2004 che disciplina la programmazione energetica territoriale e altre disposizioni in materia di energia, in attuazione della direttiva europea in materia di prestazione energetica nell’edilizia e sull’efficienza energetica. Si tratta quindi di norme che derivano dalle recenti modifiche della disciplina introdotte a livello di Unione europea, poi recepite a livello nazionale.

Il Capo II, che va dall’articolo 9 all’articolo 24, è un filone che concerne la disposizione di modifica della legge regionale n. 9 del 2020, riguardante le assegnazioni delle concessioni di derivazioni idroelettriche con potenza nominale superiore ai 3000 chilowatt e determinazione dei cambi. È quella che abbiamo discusso lo scorso dicembre, che recepisce chiaramente una direttiva europea, la 96/92 dell’allora Comunità europea. Si tratta dunque di modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2020, n. 9, per migliorarne la formulazione del testo normativo, in coerenza con la direttiva che ho sopra citato e con alcuni principi generali di matrice comunitaria, recependo alcune proposte pervenute dopo l’approvazione della legge dalle strutture ministeriali competenti.

Le modifiche, quindi, sono state volte anche a evitare l’impugnazione da parte del Governo, che avrebbe chiaramente rallentato gli effetti delle norme impugnate. La materia è stata molto discussa anche a livello nazionale e ha visto alcuni dei provvedimenti regionali di altre Regioni essere impugnati nello specifico. Questo è per dare le modifiche degli aspetti più sostanziali.

Il capitolo terzo contiene le nuove norme in materia di gestione dei siti della rete Natura 2000, che rappresentano l’ossatura della difesa delle aree naturalistiche di rilievo per l’Unione europea, al duplice fine di semplificare il riassetto delle competenze gestionali e di superare i rilievi della procedura di infrazione ancora aperta. Chiaramente questo intervento legislativo che concerne la gestione dei siti della rete Natura 2000 e la valutazione di incidenza, per esempio, deriva dal fatto che nel 2019 sono state approvate le linee guida nazionali sulle valutazioni di incidenza che introducono diverse novità in materia di procedure amministrative connesse con la valutazione di incidenza, appunto i pareri, gli screening, le condizioni d’obbligo, le pre-valutazioni di incidenza eccetera, e dalla procedura della Commissione europea (chiaramente adesso non cito tutti i vari numeri dal 2014 che sono ancora in corso).

Il Capo IV, dall’articolo 29 all’articolo 36, riguarda l’introduzione di modifiche della legge regionale 10 febbraio 2006, n. 1 in materia di tutela sanitaria della popolazione dai rischi derivanti dall’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti, in attuazione del decreto legislativo 31 luglio 2020 n. 101. In sostanza, si tratta dell’aggiornamento di norme importanti che risalivano alla normativa EURATOM, quindi c’è una serie di queste direttive nel corso degli anni che vengono interessate da questo nuovo dispositivo. Chiaramente ha tutta una serie di modifiche che riguarda in particolare le autorizzazioni in capo ai Comuni o in caso, per esempio, all’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale ed energetica, l’ARPAE, e ne dispiega un po’ le modalità.

Per quanto riguarda invece il Capo V, quinto e ultimo ambito normativo, è intervenuto durante il lavoro in Commissione un emendamento della Giunta, che è stato poi approvato in tale sede, che appunto riguarda le disposizioni di incentivo alla mobilità sostenibile, volta ad ampliare la platea dei beneficiari del contributo regionale per l’acquisto di un veicolo ad alimentazione ibrida di prima immatricolazione. In questo caso è un riconoscimento per allargare il contributo regionale, appunto, all’importo del bollo auto fino a un massimo di 191 euro, a fronte dell’acquisto nel 2020 di un veicolo di alimentazione ibrida di prima immatricolazione, anche perché tale iniziativa – propria della Regione e poi aveva dato un grosso contributo quest’aula, dove tutti i Gruppi credo siano stati protagonisti – ha avuto molto successo e sono pervenute sul portale regionale oltre 8000 richieste di contributi, anche per evidenziare questo percorso, di cui si è discusso nella Sessione europea precedentemente con un ordine del giorno ulteriore.

Si è ritenuto quindi opportuno dare riscontro positivo a tali richieste e aumentare di euro 450.000 il limite di spesa originariamente stabilito. Chiaramente qui l’unico articolo che agisce su due capitoli dell’esercizio finanziario è di spostamento da un capitolo all’altro, i numeri sono nella relazione di accompagnamento, ma ha avuto chiaramente anche parere favorevole nella relazione tecnico-finanziaria.

In questo capo, in Commissione, a seguito di un emendamento della Giunta, come prima ricordavo, è stato aggiunto un ulteriore articolo, l’articolo 38, volto ad ampliare fino alla copertura del 100 per cento l’incentivo alla mobilità sostenibile. Si prevede infatti che il contributo regionale ai Comuni sia concesso al 100 per cento per gli interventi il cui importo sia inferiore o uguale ad euro 50.000, fino all’80 per cento qualora l’importo degli interventi sia superiore ad euro 50.000 ed inferiore o uguale ad euro 100.000, fino al 70 per cento per gli interventi di importo superiore ai 100.000.

Per concludere, non per ultimo chiaramente, ma vorrei ringraziare, non solo di forma, ma soprattutto di sostanza, il lavoro con tutti i colleghi dell’Assemblea durante le varie Commissioni, i vari temi. Su questo credo che anche il metodo di lavoro di un confronto leale e aperto sia acquisito e non certo solo per questo progetto di legge, chiaramente nelle legittime e diverse posizioni politiche, ma credo che il metodo di lavoro, la responsabilità e la trasparenza sia molto importante ricordarli, anche perché dicendolo va agli atti e credo che la forma sia sostanza.

All’assessore Calvano e al vicepresidente Schlein associo i due ringraziamenti, perché sia sul progetto di legge di cui stiamo parlando adesso, che è la legge europea, sia sulla parte successiva, c’è stato un lavoro di collaborazione, di intreccio di argomentazioni, e poi tutti i loro collaboratori (non vado a fare un elenco), perché sono stati importanti e disponibili fondamentalmente nel supporto tecnico al ruolo che ho ricoperto in questo mese di lavoro, comprendendo in questo il presidente della Commissione dell’Assemblea Bilancio, Massimiliano Pompignoli, visto che era la Commissione competente, e tutti i suoi collaboratori, e non ultima la collega Maura Catellani, con cui credo abbiamo svolto proprio quel metodo di lavoro che dicevo prima, e mi fa piacere non solo per la formulazione, il confronto o altro, ma anche perché dal confronto si impara sempre qualcosa e quindi sicuramente ho imparato degli aspetti che in alcune parti, soprattutto quello giuridico, al di là del voto mi sono stati utili per comprendere meglio alcune dinamiche della legislazione.

Grazie.

 

Comunicato stampa

Regione. Sessione europea dell’Assemblea legislativa 2021, il presidente Bonaccini in Aula: “Dall’Europa risposta senza precedenti. Emilia-Romagna protagonista della ripartenza: grazie al lavoro di tutti, questa regione sta dimostrando di avere le potenzialità per uscire prima e meglio di altri da una crisi durissima”

Al centro dell’intervento la lotta alla pandemia, il sostegno alle categorie più colpite, la “piena consonanza” tra la strategia europea, il Pnrr presentato dal Governo e gli obiettivi regionali contenuti nel Programma di mandato e nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima. “Importante il lavoro fatto da inizio legislatura con il contributo di tutti i Gruppi consiliari, di maggioranza e opposizione”

“L’Emilia-Romagna vuole essere protagonista di questa ripartenza: ogni nostra energia sarà concentrata per uscire rapidamente dalla pandemia, anzitutto attraverso lo sforzo eccezionale del piano vaccinale, che tra poche ore supererà quota 2 milioni di somministrazioni. Ma anche con il sostegno alle categorie e alle famiglie più colpite”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento questa mattina in Aula alla Sessione europea dell’Assemblea legislativa per l’anno 2021. Sessione aperta dalla presidente Emma Petitti, cui seguono gli interventi di Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, della vicepresidente della Regione con delega ai Rapporti con la Ue, Elly Schlein, e dei rappresentanti dei Gruppi assembleari.

La pandemia non è finita. L’emergenza sanitaria richiede attenzione. Ma lo scenario sta cambiando, ha ricordato Bonaccini, anche perché “a una crisi senza precedenti l’Unione europea ha dato una risposta senza precedenti”. Archiviata la troppo lunga stagione dell’austerità, “l’Unione ha saputo mettere in campo misure straordinarie per consentire ai Paesi membri di intervenire fuori dai vincoli di finanza pubblica, assicurando risorse importanti”. Soprattutto, ha proseguito il presidente, “ha scelto di realizzare un vasto programma di interventi per la ripresa e la resilienza”: tra Next Generation EU e nuovo Quadro Finanziario Pluriennale, “parliamo di 1.800 miliardi di euro a sostegno non solo della ripresa dalla pandemia di Covid-19, ma anche dell’attuazione delle priorità a lungo termine nei diversi settori d’intervento”.

Bonaccini si è soffermato sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, che vale oltre 235 miliardi di euro, sulla quota – al suo interno – per i progetti “verdi” (pari a 70 miliardi) e quelli digitali, che ammonta a 50 miliardi. Due ambiti molto importanti, che evidenziano una “piena consonanza” tra la strategia europea, il Piano presentato dal Governo e gli obiettivi regionali contenuti nel Programma di mandato e nel nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto nel dicembre scorso in Emilia-Romagna dalla Regione con tutte le parti sociali: “Qui- ha sottolineato il presidente- ancor prima che il Governo, abbiamo istituito la delega per la transizione ecologica. E abbiamo già approvato la nostra Agenda digitale 2020-25 ‘Data Valley Bene Comune’”.

In questo modo, “la nostra terra ospiterà l’80% della capacità di calcolo italiana e circa il 20% della capacità di calcolo europea: un risultato straordinario, con l’arrivo del Centro Meteo Europeo e del Supercomputer di calcolo ‘Leonardo’ tra i più veloci al mondo per lettura e trasferimento dei big data alle imprese e al mondo della ricerca”. Grazie all’investimento fatto sul Tecnopolo di Bologna, dove oltre al Data Center del Centro Meteo Europe troveranno sede anche tutti i più importanti enti scientifici e di ricerca nazionali. Fulcro dell’Emilia-Romagna Data Valley europea.

Accanto a questi obiettivi, il Piano nazionale dà evidenza al contrasto delle diseguaglianze, a partire dal destino delle nuove generazioni e non di meno delle donne: “Quest’Assemblea- ha ricordato Bonaccini-, fin dall’avvio di legislatura ha incalzato la Giunta perché nella nostra programmazione il contrasto ai divari di genere e la promozione delle pari opportunità per tutti i cittadini e tutte le cittadine fossero un obiettivo qualificante”.

I contenuti della nuova programmazione europea per il nuovo settennato “vanno esattamente nella direzione indicata dalla Commissione e dal Piano nazionale- ha ribadito Bonaccini-: se rispetteremo i tempi che ci siamo dati, la nostra strategia sarà pronta per giugno e potremo rapidamente passare al Piano operativo regionale, in modo tale che l’Emilia-Romagna sia pronta per investire subito le risorse. Il nostro impegno- ha concluso il presidente- è già concentrato sulle misure di ripresa e di sostegno agli investimenti: in questo contesto vogliamo essere protagonisti della ripartenza, e metterci alla testa del cambiamento”.

Infine, un ringraziamento “per il lavoro che abbiamo fatto tutti insieme – Giunta e Gruppi assembleari, di maggioranza e di opposizione – in questo primo anno di legislatura. In un anno difficilissimo e complicatissimo in cui ancora una volta, però, questa regione, questa terra, sta dimostrando di avere tutte le potenzialità per uscirne prima e meglio di tanti altri”.

 

Di seguito l’iter dettagliato del Progetto di legge d’iniziativa Giunta recante: “Legge europea per il 2021″. (Delibera di Giunta n. 352 del 15 03 21)