Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) è stato nominato relatore in data 3 giugno 2020 del Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: “Rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio 2019”. (Delibera di Giunta n. 415 del 27 04 2020)

Iter del Progetto di legge

 

La relazione del Consigliere in aula il 28 luglio 2020

Grazie alle Colleghe e ai Colleghi, al Presidente e a tutta la Giunta.

Oggi si conferma, con questo rendiconto, una Regione virtuosa, il risultato di un’amministrazione con un saldo positivo di 440 milioni, un’ulteriore riduzione del debito di 41,236 milioni in cinque anni, quindi con una riduzione di oltre il 32 per cento da inizio della scorsa legislatura. Chiaramente occorre fare riferimento a quella visto che è il rendiconto del 2019.

Ricordo che, la settimana scorsa, la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha dato giudizio positivo, il giudizio di parificazione sul rendiconto 2019. Ci sono state nel 2019, pur in presenza di un contesto di forte complessità, la manovra di bilancio di quell’anno, di quel periodo, in continuità con le scelte operate nei bilanci precedenti e nel programma di legislatura del presidente Bonaccini, e ricordo alcune delle scelte che furono fatte sul tema dell’invarianza della pressione fiscale, l’attuazione delle politiche in investimenti attuati con l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, ma soprattutto in autofinanziamento grazie alle azioni di riordino, razionalizzazione e contenimento dei costi di funzionamento della macchina regionale, l’accelerazione del programma e l’attuazione dei cofinanziamenti dei fondi strutturali per la nuova programmazione, che avevamo nel corso della scorsa legislatura. Tutte queste priorità le sintetizzo anche per i nostri nuovi colleghi su un programma di mandato della legislatura regionale fondato sul Patto per il lavoro.

Per passare al rendiconto generale, che ha lo scopo di sintetizzare i risultati di gestione del bilancio e consente, chiaramente, di individuare le varie linee e le disponibilità finanziarie e patrimoniali dell’Ente in base alle disposizioni e alle leggi vigenti. Quindi, nei risultati la verifica importante, la verifica degli equilibri economici e finanziari, quindi come risultato di amministrazione, emerge come siano stati rispettati tali equilibri di bilancio, con il risultato finale che sintetizzavo nel titolo iniziale, con un avanzo di amministrazione di 440 milioni.

Rispetto anche degli obiettivi di finanza pubblica. Anche questo secondo profilo relativo al rispetto del pareggio di bilancio, in applicazione della modifica costituzionale dell’articolo 81, che ha sostituito il Patto di stabilità, risulta positivamente evidenziato. Quindi, la Regione Emilia-Romagna ha rispettato i vincoli di finanza pubblica grazie a un attento monitoraggio della spesa, effettuato in modo continuativo durante l’intero esercizio finanziario.

Nel 2019 le Regioni ‒ ricordo ‒ non solo dovevano dimostrare un saldo negativo tra entrate finali e spese finali, ma produrre un saldo positivo, ovvero dovevano produrre un avanzo. Per la Regione Emilia-Romagna sono stati oltre 140 milioni.

Un altro dei risultati è l’osservanza del vincolo sull’indebitamento. La Regione nel 2019 non ha ricorso a nuovo indebitamento, confermando la continua flessione dei già bassi livelli di debito. Quindi, il finanziamento degli investimenti previsti è stato assicurato con mezzi regionali derivanti da saldi positivi della parte corrente del bilancio. Alla fine dell’esercizio, la consistenza di mutui e prestiti con oneri a carico della Regione è di 489 milioni, 42 milioni in meno rispetto al 2018.

Altro tema è il fondo cassa e tempi di pagamento. La situazione di liquidità risulta consistente, come negli anni precedenti. Alla fine l’esercizio di fondo cassa supera il miliardo, con un incremento di oltre 350 milioni rispetto all’inizio dell’anno. Questo incremento, però, non ha inciso sui tempi medi di pagamento, che sono, sia per la Regione che per le aziende sanitarie (gran parte del bilancio ruota attorno al settore sanitario), molto al di sotto di quelli previsti per legge, ben 12 giorni medi in meno per la Regione rispetto ai 30 previsti e oltre 13 giorni medi in meno per la sanità rispetto ai 60 giorni previsti.

Passando alla conclusione, credo sia possibile osservare un risultato apprezzabile nella gestione finanziaria di bilancio della Regione nel 2019, che dimostra ancora una volta una situazione di sostanziale solidità dei conti pubblici e degli equilibri di bilancio e una rilevante capacità di realizzazione delle spese programmate ad inizio esercizio, pur nel rispetto delle disposizioni e dei vincoli dell’ordinamento legislativo vigente.

Grazie, Presidente.

I comunicati

10 giugno 2020

Parere favorevole in commissione Politiche per la salute e politiche socialipresieduta da Paolo Zoffoli, al Rendiconto 2018 della Regione. Il bilancio consultivo dell’Ente regionale, esaminato dalla commissione in sede consultiva, è stato approvato col “sì” di Pd e gruppo Misto; voto contrario di Ln, M5s e Fi.

Dal Rendiconto – puntualizza il relatore Gianni Bessi (Pd) – si evince come siano stati rispettati i vincoli e gli obiettivi di finanza pubblica e come la Regione abbia una solida tenuta degli equilibri di bilancio nonché una buona capacità di programmazione delle spese. La spesa sanitaria – sottolinea il consigliere dem – è ampiamente in equilibrio e il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna si conferma solido ed efficiente nonché molto attrattivo per gli utenti da fuori regione.

Nel 2018 – spiegano i tecnici della Regione – la spesa sanitaria è stata di oltre 8 miliardi, di cui 7,9 trasferiti alle aziende sanitarie e agli enti del servizio sanitario regionale per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea). I rimborsi incassati dalla Regione per la mobilità sanitaria (utenti da fuori regione venuti a curarsi o a fare esami in Emilia-Romagna) sono stati poco più di 618 milioni, a cui si sono aggiunti i circa 50 milioni derivanti dalla mobilità sanitaria internazionale. I rimborsi ricevuti dalle aziende farmaceutiche per la spesa farmaceutica sono stati circa 82 milioni. Infine, i finanziamenti ricevuti per il fondo per la non autosufficienza sono stati 104 milioni.

 

28 luglio 2020 Assemblea approva rendiconto 2018 Regione: saldo positivo tra entrate e spese, debito ridotto di 43 milioni

Chiesto il rinvio del voto da Lega e Fratelli d’Italia per il parere della Corte dei conti: “Previsto un contradittorio domani mattina, scorretto approvare oggi il rendiconto”. Relatore Bessi: “Corte dei conti ha accertato un saldo di competenza positivo tra entrate e spese per 246 milioni di euro e il rispetto dei vincoli di bilancio ma anche l’ulteriore riduzione del debito di 43 milioni”

L’Assemblea legislativa ha approvato il rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2018. Sì da PdSi Misto (Silvia Prodi), voto negativo da LnM5sFdi e Fi.

“La Corte dei conti ha accertato un saldo di competenza positivo tra entrate e spese per 246 milioni di euro e il rispetto dei vincoli di bilancio ma anche l’ulteriore riduzione del debito di 43 milioni (oltre 195 in quattro anni), il tutto al netto di un accantonamento prudenziale di 1,2 miliardi di euro”. È intervenuto all’inizio della seduta Gianni Bessi (Pd), relatore di maggioranza sul provvedimento.

“Una gestione virtuosa – ha poi ribadito il consigliere – che passa per il contenimento della spesa regionale (spese di rappresentanza, missioni e incarichi di consulenza), per la tempestività dei pagamenti delle fatture commerciali, per il riordino delle partecipate regionali, oltre che per i risparmi ottenuti grazie al ricorso al mercato elettronico”. In Emilia-Romagna, ha aggiunto Bessi, “possiamo dire che la virtuosità dei conti si accompagna, anche per il 2018, con lo sviluppo di una società regionale solida, che sa guardare avanti in ambito economico, che riesce a offrire servizi sociali e sanitari adeguati che non rinuncia a un’ottica inclusiva nel lavoro come nel sociale, proponendo un metodo basato su concertazione e scelte condivise con tutti gli attori sociali”. Possiamo vantare, ha poi sottolineato, “un sistema sanitario che riesce a collocarsi ai primi posti in Italia e in Europa, senza tacere l’enorme sforzo in termini di programmazione e investimento che questa Regione continua a compiere sul trasporto pubblico e sulle infrastrutture (per perseguire obiettivi di mobilità sostenibile e miglioramento ambientale), oltre agli investimenti per rendere attrattiva la nostra regione, per qualificare il tessuto imprenditoriale, per sostenere la rete commerciale e innovare l’offerta turistica”. Risultati, ha poi spiegato, “ottenuti senza aumentare la pressione fiscale, ma, anzi, abolendo il superticket sanitario, liberando 31,3 milioni di euro per i territori quale finanziamento del patto di solidarietà e promuovendo azioni per contrastare il precariato nell’ente”. Unico appunto della Corte, ha evidenziato, “riguarda una legge del 1982, peraltro già abrogata”. Con il bilancio di previsione per il 2019, ha concluso, “confermiamo voce per voce l’impegno dell’Emilia-Romagna nel sociale, per lo sviluppo economico, per l’ambiente e a favore dei giovani”.

Giudizio opposto, sul parere della Corte dei Conti, Matteo Rancan (Ln): “dato che è previsto un contradittorio domani mattina presso la stessa Corte, appare scorretto approvare oggi il rendiconto, scelta che si configura come la volontà di forzare la mano”. Il consigliere ha poi parlato di “120 milioni in meno nelle casse della Regione, poiché sono state sbagliate le previsioni”. Inoltre, ha concluso, “risultano ancora 72 milioni da incassare dal 2013 e dal 2014, il che impone maggiore trasparenza e rigore”.

Per Michele Facci (Fdi) “il rendiconto descrive una Regione fortemente indebitata e ingessata, anche per operazioni contabili sbagliate”. Mancano invece, ha aggiunto, “operazioni virtuose rivolte a ridurre il debito”. Inoltre, ha rimarcato, “nessuno parla del dato sul disavanzo, che anche quest’anno sfiora 1,9 miliardi di euro”. Anche con gli interessi passivi causati dai derivati, ha poi evidenziato, “sono stati perse svariate decine di milioni”. In più, ha spiegato, “per gli investimenti si stanziano solo 7,35 milioni”. Il nostro giudizio, ha quindi concluso, “è fortemente negativo”.

Anche Giancarlo Tagliaferri (Fdi) ha chiesto il rinvio del voto “per il giudizio con riserva della Corte dei conti”. È stata sollevata, ha rimarcato, “una questione di costituzionalità su una legge della nostra Regione e quindi è opportuno che l’Assemblea, che ha il compito di esercitare il controllo, preveda una verifica sul merito”.

Al termine della seduta l’assessore al Bilancio, Emma Petitti, ha ribadito che “il giudizio della Corte rispetto al rendiconto è stato positivo: la Regione Emilia-Romagna ha chiuso il 2018 con un saldo di competenza positivo tra entrate e spese, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito senza alzare le tasse per cittadini e imprese, alleggerendo, anzi, il loro carico fiscale con misure come l’abolizione dei superticket sanitari e stanziando fondi per tagliare l’Irap alle aziende dei comuni montani”.