Pubblicato su Startmagazine.it il 16 novembre 2018
Tap non solo potrebbe far approdare in Italia gas azero, russo e del Mediterraneo orientale, ma diventa strategico per il rinnovo dei contratti con l’Algeria. L’approfondimento di Giusy Caretto
La dipendenza dell’Italia dal gas non si può negare: il nostro Paese dipende per il 92% dalle importazioni per il suo fabbisogno e sfrutta poco il suo potenziale energetico, mentre cresce sempre più la domanda di energia.
In costruzione, per rispondere anche a tutte queste esigenze, c’è Tap, il gasdotto che dalla frontiera greco-turca attraverserà Grecia e Albania per approdare in Italia, a San Foca, in provincia di Lecce, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dall’Azerbaijan. E non solo.
Il gas azero, come ha ipotizzato, il direttore delle Relazioni internazionali dell’Eni, Lapo Pistelli, in un’audizione informale alla commissione Affari esteri del Senato, non “sarà esclusivo”.
Ecco tutti i dettagli.
TAP TRASPORTERA’ ANCHE GAS RUSSO?
“Il Tap porterà gas prevalentemente azero ma che probabilmente non sarà esclusivo”, ha dichiarato Pistelli. Il gasdotto, vista la posizione, potrebbe essere anche una via di approdo per “il gas russo”.
L’ipotesi non è poi così remota, come dimostra proprio la posizione Russa in merito al gasdotto: Vladimir Putin non si è mai opposto alla costruzione, nonostante potesse vedere nell’Azerbaijan un concorrente per il mercato italiano e continentale.
La capacità del gasdotto più alta della capacità di esportazione dell’Azerbaijan, infatti, “offre alla Russia un modo per raggiungere i mercati dell’Europa occidentale in barba a tutti i veti UE senza dover spendere miliardi di dollari per costruire i propri gasdotti per connettere il Turk Stream ai principali hub del mercato come l’Italia o l’Austria”, ha scritto di recente su Start Magazine l’autore del libro “Gas naturale – L’Energia di domani”, Gianni Bessi.
TAP: UN’INFRASTRUTTURA CHE SERVE A DIVERSIFICARE APPROVVIGIONAMENTI
Guardando oltre la Russia e a diverse infrastrutture, il Tap diventa un’opera strategica per il rinnovo dei contratti con l’Algeria. Ad oggi, infatti, Mosca copre il 40% del fabbisogno nazionale italiano e l’Algeria il 25%.
In caso di realizzazione del gasdotto EastMed, spiega Pistelli, “il Tap potrebbe trasportare anche il gas del Mediterraneo orientale”.
ITALIA NON SFRUTTA POTENZIALE INTERNO
L’alta dipendenza dell’Italia pone l’accento sullo sfruttamento territoriale delle risorse. L’Italia dipende per il 92% del suo fabbisogno da Paesi terzi, ma la percentuale potrebbe sensibilmente scendere se l’Italia “sfruttasse appieno il potenziale interno”. E questa sarebbe cosa buona e giusta, visto che il consumo di gas italiano è “destinato ad aumentare”.