<<Quanto affermato dal Presidente Conte illustrando la Legge di Bilancio che ha confermato il vergognoso condono fiscale partorito da questo “Governo del Cambiamento” – dichiara il consigliere regionale Gianni Bessi – è l’ennesima riprova di quanto sia esteso e pesante l’attacco di leghisti e 5 Stelle alla libertà di stampa in Italia.>>
Bessi continua tacciando come particolarmente arrogante il modo in cui il Governo ha presentato l’iniziativa di “stop al finanziamento pubblico per i giornali”.
<<Il disegno del Presidente Conte – prosegue il Consigliere Dem – è fin troppo scoperto: si fa passare quale contenimento della spesa l’ennesimo attacco a tutte le voci libere e ad ogni forma di dissenso. Già oggi il Fondo per l’editoria non eroga denari ai grandi giornali, ma serve per aiutare nella sopravvivenza i giornali più piccoli. A far le spese di questo azzeramento saranno le testate no profit, le cooperative senza scopo di lucro, i giornali delle diocesi. Così facendo si ammazzano le piccole voci, il pluralismo dell’informazione e i punti di riferimento per intere comunità.>>
Per Bessi, la strana coincidenza tra determinati argomenti e l’arroganza con cui questo Governo si pone, non è un caso.
<<Vorrei infine ricordare al Presidente Conte – conclude il Consigliere ravennate – che quello che viene descritto sbrigativamente come Fondo editoria, si chiamerebbe in realtà “Fondo per il pluralismo, quota del Dipartimento informazione editoria” e, come dice il titolo, dovrebbe garantire il pluralismo dell’informazione e la libertà di espressione. Qualcosa che evidentemente dà fastidio ai paladini del populismo che nascondono preoccupanti simpatie per autoritarismo e mancanza di qualunque spirito democratico.>>
Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato dal Corriere Romagna il 23 ottobre 2018
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