Prosegue l’attenzione del consigliere regionale Gianni Bessi in materia di autorità portuale. Già nei mesi scorsi il dem ravennate aveva interrogato la Giunta, in merito alle imposte sui canoni di concessione e autorizzazione all’esercizio dell’attività portuale. Oggi Bessi pretende, con una risoluzione, che «anche il Governo faccia la sua parte» ed in particolare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, «faccia valere in sede comunitaria la peculiarità delle autorità del sistema portuale, che nella riscossione dei canoni concessori non svolgono alcuna attività economica e dunque non sono configurabili come soggetto imprenditoriale».

Il consigliere torna quindi sul tema e sottolinea: «è immotivata la contestazione mossa all’Italia dalla Commissione Europea nell’aprile scorso, secondo la quale il mancato assoggettamento delle autorità del sistema portuale all’imposta sul reddito delle società configurerebbe un possibile aiuto di Stato. La nostra Regione ospita, nel Porto di Ravenna, uno dei principali porti italiani, nonché la sede di una delle 15 autorità che governano il sistema e l’eventuale applicazione di una tassazione sui canoni riscossi da tali enti, oltre ad essere illogica, graverebbe sui loro bilanci, costringendoli ad aumentare i costi delle concessioni e rendendo meno competitiva l’offerta per gli armatori, che sceglierebbero altri porti con danni incalcolabili per il nostro sistema portuale».

 

Pubblicato su Corriere Romagna il 6 settembre 2018

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