Ventotto casi analizzati, ventisette accolti e 201 mila euro erogati. Sono questi i dati della fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reati, presentati dal presidente Carlo Lucarelli e dalla direttrice Elena Buccoliero in commissione Parità. Le 27 richieste di aiuto riguardano violenze verso le donne (dieci istanze), quattro casi di violenza di genere, sei reati di violenza su minori e sette richieste di aiuto in seguito a gravi reati, di cui tre per omicidio. Nel dettaglio, dei 201 mila euro erogati oltre la metà riguardano la violenza sulle donne (72.500 per violenza subìta da partner o ex, 35 mila euro per violenza subìta da conoscenti o sconosciuti), il 21% riguarda violenza sui minori (41.500 euro), e il 27,67% (quindi 52 mila euro) riguardano omicidi o gravi lesioni.
Alla violenza di genere è stato dedicato il 36 per cento dei fondi del 2017 e per ogni istanza è stata erogata una somma variabile tra i 5 mila e i 12.500 euro. La fondazione ha finanziato dieci richieste di aiuto e sono stati tutti casi di violenza domestica. Per quanto riguarda i femminicidi, i casi registrati in Emilia-Romagna nel 2016 sono stati 12 o 13, a cui si aggiungono quattro uccisioni nel 2017.
Per quanto riguarda i minori, le sei istanze accolte riguardano, in un caso, maltrattamenti fisici reiterati e, in cinque casi, violenza sessuale.
La fondazione cerca di dare un sostegno e un aiuto tempestivo: un concetto, questo, molto emiliano-romagnolo. Esiste una rete di supporto, fatta di volontari e assistenti sociali, che funziona. La mia richiesta è stata quella di collaborare con la commissione Cultura per portare avanti un concetto importante, da diffondere sempre di più anche nelle scuole: la comunità e le istituzioni non lasciano sole le vittime dei reati.
In allegato le slide presentate in Commissione dal Presidente della Fondazione Emilia-Romagna vittime dei reati nella seduta del 4/07/2018 .