Il post di Gianni Bessi dal suo profilo Facebook

Pubblicato su Ragusanews.com il 29 giugno 2018

 

Un pignone è un ingranaggio i cui denti sono progettati per agganciare una catena di trasmissione. Ma prima di tutto il Pignone è conosciuto nel mondo perché dà il nome a una grande azienda di Firenze, eccellenza dell’ingegneria italiana.

La notizia di oggi è che la General Electric, la grande multinazionale americana, venderà La Pignone.

Non meno di tre anni fa, questo concetto di eccellenza lo espresse proprio il Ceo di General Electric. A Firenze, durante il meeting annuale della multinazionale americana, di fronte alla platea dei principali manager internazionali e davanti a un Matteo Renzi capo del governo che gongolava, disse più o meno così: “Io invidio una cosa che avete fatto voi italiani a Firenze”. Poi fece una pausa scenica e tutti, forse anche Renzi, pensarono al patrimonio culturale o a quello gastronomico. Nulla di tutto ciò, riprese sentenziando che la cosa che invidiava erano “gli ingegneri de La Pignone”.

Oggi, leggendo della decisione di vendere proprio le attività de La Pignone da parte della GE, la mia memoria ha pescato un ricordo del film – Il caso Mattei di Francesco Rosi – sulla vita di Enrico Mattei fondatore e èresidente dell’Eni, interpretato da quel grande attore che era Gianmaria Volontè.

La scena è quella della prima crisi de La Pignone nella fine degli anni 50 e della telefonata di La Pira, il mitico sindaco di Firenze soprannominato il Sindaco Santo, a Enrico Mattei per convincerlo a comprare l’azienda tessile e trasformarla in uno dei gangli del ciclo combinato ingegneristico di Eni.

Mattei non vuole, resiste nonostante l’ammirazione e la stima per l’amico sindaco. E la frase finale di La Pira di fronte all’ennesimo no diventa profetica: “Mattei sono sicuro che tu comprerai La Pignone, me lo ha detto lo Spirito Santo…”.

Oggi quale politico farà una telefonata e a chi? E soprattutto avrà a fianco lo Spirito Santo?