di Gianni Bessi
Pubblicato su Start Magazine il 12 giugno 2018
Si avvicina finalmente il 14 giugno, il giorno del fatidico calcio di inizio dei mondiali di football 2018.
Nella tribuna d’onore dello Stadio Lužniki di Mosca, alla partita d’esordio dei mondiali di calcio Russia – Arabia Saudita, il padrone di casa Vladimir Putin accoglie gli eredi della dinastia Al Saud.
Sarà forse il principe saudita Mohammed bin Salman, il nuovo uomo forte di Riad, a rappresentare il regno conosciuto come luogo di origine dell’Islam, nel palco d’onore? Per uno degli innumerevoli e bizzarri casi del destino, il primo confronto vedrà in scena le nazionali di calcio di due grandi “petrostati” che insieme detengono la maggior parte delle riserve mondiali di idrocarburi. Vecchi e nuovi strongman o siloviki accorreranno nella tribuna d’onore a sgomitare per un inquadratura in mondo visione.
Proprio a Mosca si sta compiendo l’avvenimento più globale della geopolitica moderna: i mondiali di calcio. Del resto, se Carl Philipp Gottlieb von Clausewitz nascesse oggi, forse direbbe che è il gioco con la palla più famoso a non essere altro che la continuazione della (geo)politica con altri mezzi.
Dalle elezioni presidenziali ai mondiali di calcio, nel 2018 Madre Russia si conferma sotto i riflettori. Per questo l’organizzazione è curata nei minimi dettagli.
Ispirato dalle squadre delle nazioni che partecipano e dalle visite di Stato vi do appuntamento su Startmag per analizzare la nuova guerra fredda. Quella tra vecchie e nuove nazioni del petrolio, del gas, dei metalli più rari e delle nuove tecnologie che determinano la vita o l’ascesa di antichi o moderni imperi democratici, dittatoriali o dell’inarrestabili democrature globali…
Ma voglio anche strafare, quindi mi avventuro sulla corda sospesa come un funambolo senza rete del pronostico calcistico.
Sui mondiali di calcio sono sempre fedele alle parole di un grande campione del football dell’impero Britannico, Gary Lineker: «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince».
“Welcome to Russia2018”, regia e sceneggiatura di quello che possiamo già decretare il vincitore di questo evento globale: Vladimir Vladimirovič Putin.