Il percorso della Regione Emilia-Romagna per l’autonomia differenziata
Lunedì 12 febbraio il presidente Bonaccini ha ricevuto dall’Assemblea legislativa il mandato a sottoscrivere con il Governo l’Intesa-Quadro per la concessione di una maggior autonomia dell’Emilia-Romagna, oltre all’autorizzazione a proseguire il negoziato con l’Esecutivo nazionale che si insedierà dopo le elezioni del 4 marzo su ulteriori materie da gestire direttamente.
Il mandato è contenuto in una specifica risoluzione, approvata dall’Aula senza nessun voto contrario, al termine di una comunicazione della Giunta regionale che ha fatto il punto sul confronto portato avanti in questi mesi con il Governo sulla richiesta di maggiore autonomia, sulla base dell’articolo 116 della Costituzione, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla stessa Assemblea e da tutte le rappresentanze economico, sociali e istituzionali firmatarie del Patto per il lavoro.
Con il documento di indirizzi della Giunta del 28 agosto 2017 si è scelto di avviare il percorso di cui all’articolo 116, comma III, Cost., riconducendo l’iniziativa alle priorità della Legislatura regionale in corso al fine di contrastare la disoccupazione e per la creazione di nuovi posti di lavoro, ma anche per rafforzare le capacità competitive e innovare il tessuto produttivo, per l’internazionalizzazione, il supporto allo start up per le nuove imprese e il sostegno degli investimenti.
Il richiamato “Documento di indirizzi” contiene le prime indicazioni politiche volte ad individuare gli ambiti di differenziazione di competenze legislative ed amministrative.
Il percorso istituzionale è stato -dunque- formalmente avviato con tale “Documento di indirizzi della Giunta regionale per l’avvio del percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma III, della Costituzione, tempestivamente trasmesso all’Assemblea Legislativa (ogg. Ass. n. 5166).
L’iniziativa in corso in Emilia-Romagna (a differenza delle iniziative di Veneto e Lombardia) attiene solo ad alcuni ambiti di competenza, riconducibili soltanto ad alcune delle materie rispetto alle quali l’art. 116, comma terzo, Cost., consente alle regioni ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia e la richiesta di queste precise competenze trova uno stretto collegamento con gli obiettivi strategici del Programma di mandato della Legislatura in corso.
3 ottobre
La risoluzione 5321, approvata dall’Assemblea legislativa regionale lo scorso 3 ottobre, ha dato avvio al procedimento finalizzato alla sottoscrizione dell’Intesa con il Governo per il conseguimento di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” ai sensi dell’articolo 116, comma terzo, della Costituzione. L’Assemblea ha dato mandato al Presidente della Giunta di avviare il negoziato con il Governo ai fini dell’Intesa prevista dall’articolo 116, comma terzo, della Costituzione, individuando alcuni ambiti quale prioritario oggetto di contrattazione e a rassegnare all’ Assemblea, con cadenza periodica, gli esiti del negoziato con il Governo nazionale.
18 ottobre
Il Presidente Bonaccini ha firmato con il premier Gentiloni un protocollo d’intenti (una sorta di “pre-intesa”) sul percorso per l’autonomia differenziata, richiesta dalla Regione Emilia-Romagna ai sensi dell’articolo 116, comma III della Costituzione.
Il percorso dà seguito alla risoluzione 5321 approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna il 3 ottobre con la quale è stato dato mandato al Presidente della Giunta di avviare il negoziato con il Governo per gli ambiti proposti (con l’aggiunta, rispetto alla proposta della Giunta, del tema dell’organizzazione della giustizia di pace).
L’iniziativa della Regione Emilia-Romagna, a differenza di quelle di Lombardia e Veneto, è partita da quanto previsto dalla Costituzione ed ha a base e riferimento il rispetto del principio perequativo e di quello solidaristico, ritenuti irrinunciabili, come la tutela dell’unità giuridica ed economica della nazione.
Si è voluto dare avvio ad un percorso il cui esito sia l’attribuzione di singole differenziate competenze accrescitive dello spazio politico e finanziario della Regione Emilia-Romagna per la valorizzazione del suo sistema territoriale, non certo una iniziativa per realizzare uno “statuto di autonomia differenziata”, una sorta di regione a statuto speciale.
Dal punto di vista normativo, la copertura finanziaria è prevista dall’articolo 14 della legge delega n. 42/2009 “Federalismo Fiscale”, dove si legge: “Con la legge con cui si attribuiscono, ai sensi dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, forme e condizioni particolari di autonomia ad una o più regioni, si provvede altresì all’assegnazione delle necessarie risorse finanziarie in conformità all’articolo 119 della Costituzione e ai principi della presente legge”
24 Ottobre- Dopo il referendum di Lombardia e Veneto, si riapre il dibattito sul regionalismo
Bonaccini a Roma per continuare la discussione con il Governo sul tema con la costituzione del tavolo di trattativa. Maroni ha chiesto la disponibilità a unificarlo con quello della Lombardia, per rafforzare il dialogo con lo Stato centrale.
6 Novembre
Emilia-Romagna e Lombardia hanno cominciato a porre le basi per un lavoro comune legato al confronto con il Governo in merito alle materie su cui chiedere maggiore autonomia regionale. Si sono infatti visti a Bologna, il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, con l’assessore al bilancio Emma Petitti, insieme con gli assessori della regione Lombardia Massimo Garavaglia e Gianni Fava. per ragionare prima del negoziato con il Governo che partirà giovedì 9 novembre a Roma
Si spiega che “l’incontro è servito per definire le modalità da proporre al Governo giovedì per lo svolgimento del negoziato, che avverrà su determinate aree tematiche strategiche all’interno delle quali si trovano le competenze sui cui le due Regioni chiedono maggiore autonomia, per poterle gestire direttamente e con risorse certe“.
9 novembre Vertice Bressa- Bonaccini-Maroni
Il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa ha fissato per giovedì 9 novembre, alle ore 16, nella sede del Dipartimento per gli Affari regionali, in via della Stamperia 8, la convocazione dei presidenti della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e del presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni.
Bressa è stato indicato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni quale referente politico del governo per il negoziato relativo all’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, richieste da Emilia-Romagna e Lombardia, ai sensi dell’art. 116, terzo comma della Costituzione.
L’incontro istituisce la sede paritetica che approfondirà gli ambiti e le materie per i quali i Consigli regionali hanno dato mandato ai rispettivi presidenti della Giunta regionale di avviare la trattativa.
Si tratta in particolare di: rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle Regioni; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche; commercio con l’estero; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; governo del territorio; protezione civile; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; tutela della salute; norme generali sull’istruzione; tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali e organizzazione della giustizia di pace. La Giunta dell’Emilia-Romagna è già pronta ad aggiungere altre 4-5 competenze relative a professioni, cultura, sport e agricoltura.
Nella serata del 7 novembre, Bonaccini, l’assessore Petitti e gli assessori competenti per le materie oggetto della trattativa hanno aggiornato anche i componenti il ‘Patto per il Lavoro’ sugli sviluppi relativi al progetto di maggiore autonomia, a ridosso dell’insediamento del tavolo col Governo. Con i soggetti del Patto – sindacati, imprese, categorie economiche, università, associazioni del Terzo settore, enti locali, Città Metropolitana di Bologna – è stata confermata la condivisione del percorso fatto e dei contenuti della proposta ed è stato ribadito il fatto che, parallelamente al negoziato che sta per partire con Palazzo Chigi, resta aperto il confronto, sia attraverso convocazioni del tavolo Giunta-Patto sia attraverso contatti con i singoli assessorati sulle materie di competenza.
14 novembre
La risoluzione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa (oggetto 5600) rafforza il mandato del presidente Bonaccini a proseguire nel percorso, avviato, del negoziato con il Governo e condiviso con la Regione Lombardia.
Si evidenzia che le prioritarie aree strategiche individuate da entrambe le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia saranno oggetto di incontri mirati e si impegna la Giunta a caratterizzare il procedimento, finalizzato alla sottoscrizione dell’Intesa con il Governo per il conseguimento di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, ai sensi dell’articolo 116, comma III, della Costituzione ed in particolare il confronto politico con il Governo, per la definizione dell’Intesa, con la previsione di una forma di partecipazione congiunta da parte della Giunta regionale, dell’Assemblea legislativa e degli enti locali, mediante una delegazione assembleare nella persona della Presidente dell’Assemblea legislativa o Consigliere suo delegato, di rappresentanti dei Comuni, individuati dall’Anci-ER, delle Province, individuati dall’UPI, tenendo conto dell’articolazione territoriale e dimensionale degli Enti.
Ha poi impegnato il Presidente della Giunta regionale a definire eventuali ulteriori competenze oggetto della richiesta di autonomia differenziata attraverso un confronto da realizzarsi nelle Commissioni assembleari e a rassegnare all’Assemblea legislativa, con cadenza periodica, gli esiti del negoziato con il Governo nazionale e, prima della sottoscrizione finale, a ottenere il mandato definitivo dall’Assemblea legislativa.
16 novembre
Aggiornamento, da parte della Giunta regionale, del documento di indirizzi per l’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, co. III, della Costituzione”, a seguito dell’avvio del negoziato con il Governo del 9 novembre 2017 e per la sua prosecuzione, trasmesso all’Assemblea legislativa il 22 novembre.
21 novembre
A Milano seconda riunione del tavolo di negoziato col Governo in merito alla richiesta di maggiore autonomia avanzata da Emilia-Romagna e Lombardia, chiamate insieme al negoziato dall’esecutivo nazionale.
Petitti: “Già 12 competenze individuate dall’Emilia-Romagna e potranno aumentare. Nuovi strumenti per la redistribuzione territoriale delle risorse”
Ha un grande valore il fatto che il negoziato con il Governo, avviato a Roma, prosegua nei territori, prima a Bologna e oggi a Milano.
Sono stati affrontati i temi del coordinamento della finanza pubblica, della ricerca scientifica, della cultura e dell’Istruzione, delle infrastrutture, della rigenerazione urbana e anche il ruolo delle Regioni nelle politiche internazionali ed europee. A breve con il governo saranno definitr nello specifico competenze e risorse necessarie”.
Durante il confronto, in particolare, sono state illustrate al Governo le competenze richieste relative a ciascuna delle materie prese in esame. Per quanto riguarda l’istruzione, si è confermata la necessità di accrescere il ruolo delle Regioni per ciò attiene le politiche territoriali. Affrontato anche il tema del ruolo delle Regioni nei rapporti internazionali e con l’Europa.
Sul versante del coordinamento finanziario, la base comune di partenza è rappresentato dall’articolo 119 della Costituzione, cioè definire una piena corrispondenza tra competenze e risorse.
Al tavolo di lavoro a Milano sedevano, oltre all’assessore Emma Petitti, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il Sottosegretario per gli affari regionali, Gianclaudio Bressa, il vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, Fabio Rainieri, delegato della presidente Simonetta Saliera, il presidente del Consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, il Sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia Romagna, Andrea Rossi, gli assessori emiliano-romagnoli Patrizio Bianchi (Lavoro, scuola, università), Massimo Mezzetti (Cultura), Raffaele Donini (Trasporti, infrastrutture). Presenti anche il presidente di Anci Emilia-Romagna, Fabrizio Matteucci, il presidente regionale Upi, Gianmaria Manghi, oltre ai tecnici e dirigenti regionali di Emilia-Romagna e Lombardia.
Dopo gli incontri di Bologna, il 17 novembre, e Milano, il 21 novembre, si è conclusa la prima fase del negoziato fra Governo, Regione Emilia-Romagna e Regione Lombardia. Il compito di sviluppare ulteriormente le richieste, così da consentire la stipula di una prima intesa, è stato demandato a sedi di approfondimento tecnico.
Dicembre 2017
Nelle Commissioni assembleari si sono svolte, tra il 14 ed il 20 dicembre, le informative degli Assessori regionali sull’aggiornamento del Documento di indirizzi per l’acquisizione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, co. III, della Costituzione”, a seguito dell’avvio del negoziato con il Governo del 9 novembre 2017 e per la sua prosecuzione:
14 dicembre Commissione V Informativa dell’Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro Patrizio Bianchi sull’aggiornamento del Documento di indirizzi per l’acquisizione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, co. III, della Costituzione”, a seguito dell’avvio del negoziato con il Governo del 9 novembre 2017 e per la sua prosecuzione.
18 dicembre Commissione IV Informativa dell’Assessore alle politiche per la salute Sergio Venturi sull’aggiornamento del Documento di indirizzi per l’acquisizione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, co. III, della Costituzione”, a seguito dell’avvio del negoziato con il Governo del 9 novembre 2017 e per la sua prosecuzione
18 dicembre Commissione III in seduta congiunta con la Commissione I Informativa dell’assessore a Bilancio, riordino istituzionale, risorse umane, pari opportunità Emma Petitti, dell’assessore ai Assessore ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale Raffaele Donini e dell’assessore assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna Paola Gazzolo sull’aggiornamento del Documento di indirizzi per l’acquisizione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, co. III, della Costituzione”, a seguito dell’avvio del negoziato con il Governo del 9 novembre 2017 e per la sua prosecuzione.
20 dicembre Commissione II Informativa dell’Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma Palma Costi sull’aggiornamento del Documento di indirizzi per l’acquisizione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’art. 116, co. III, della Costituzione”, a seguito dell’avvio del negoziato con il Governo del 9 novembre 2017 e per la sua prosecuzione
16 gennaio 2018
Assemblea legislativa – Comunicazione del Presidente della Giunta all’Aula avente ad oggetto l’“Aggiornamento sul percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni di particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma terzo della Costituzione” (oggetto 5904)
Seduta dedicata all’illustrazione dell’esito cui è approdato sino ad ora il confronto con il Governo volto alla stipula dell’intesa di cui all’articolo 116, comma III, Cost. per il riconoscimento di ulteriori forme e condizioni di autonomia alla Regione Emilia-Romagna.
Il Presidente ha riferito che da fine novembre si sono svolti incontri tecnici tra i Ministeri competenti e le delegazioni regionali dedicati all’esame delle materie di cui alle aree strategiche oggetto delle richieste delle tre Regioni: il 30 novembre primo confronto sulle materie dell’Ambiente, il 5 e il 6 dicembre sulle materie del Lavoro e dell’istruzione, il 7 dicembre sulle materie della salute, il 20 dicembre di nuovo sulle materie dell’ambiente, il 28 dicembre di nuovo su lavoro e istruzione; quindi, il 10 gennaio di nuovo sulle materie della salute.
Nel frattempo, il 22 novembre il documento di aggiornamento che la Giunta ha approvato il 16 novembre è stato trasmesso all’Assemblea legislativa, per consentire l’esame degli aggiornamenti da parte delle Commissioni assembleari competenti.
Nelle sedi tecniche di confronto le materie selezionate per la prima fase di negoziato sono state quindi esaminate dalle strutture tecniche governative e ulteriormente affinate dalle Regioni.
Il Presidente Bonaccini ha sottolineato come il negoziato in corso con il Governo, si concluderà – in questa prima fase- con la sottoscrizione di un’intesa preliminare, la quale definirà, insieme alle materie, i principi generali e i criteri metodologici sulla cui base il negoziato potrà ulteriormente svilupparsi.
L’articolo 116 comma III nulla dice infatti in merito alla procedura e non preclude pertanto la definizione di ulteriori e successive intese, fino all’adozione della legge parlamentare.
L’intesa preliminare dovrà individuare:
– da un lato, i meccanismi di finanziamento delle funzioni ulteriori attribuite alla Regione (e a tal proposito la soluzione auspicabile è consentire alla Regione di compartecipare al gettito prodotto dai tributi erariali riferibili al proprio territorio, senza produrre alcun aumento della pressione fiscale a carico di cittadini e imprese);
– dall’altro, il metodo per la determinazione del costo di esercizio delle stesse funzioni: sembra senz’altro preferibile procedere alla quantificazione dei costi di esercizio delle funzioni sulla base del criterio del “costo standard”, in luogo dell’opposto criterio ancorato alla spesa storica. Pertanto l’intesa dovrebbe contener euna prima, condivisa, definizione di criteri e metodologie a ciò strumentali.
Il Presidente Bonaccini ha poi svolto un breve aggiornamento sullo stato del negoziato in sede tecnica con riferimento alle materia ambiente, lavoro, istruzione e salute.
12 febbraio 2018
Assemblea legislativa – “Comunicazione del Presidente della Giunta circa gli esiti del negoziato con il Governo ai fini della formale sottoscrizione dell’Intesa prevista dall’articolo 116, comma III, della Costituzione” (oggetto 6090)
In base alla risoluzione 5321 approvata il 3 ottobre 2017 e alla risoluzione 5600 approvata il 14 novembre 2017, l’Assemblea legislativa ha impegnato il Presidente della Giunta regionale a rassegnare periodicamente all’Assemblea gli sviluppi e gli esiti del negoziato, svolto in sede politica ed in sede tecnica col governo .
Il 16 gennaio il Presidente ha pertanto svolto in Aula una Comunicazione concernente l’“Aggiornamento sul percorso finalizzato all’acquisizione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell’articolo 116, comma III, della Costituzione.”(oggetto 5904).
La Comunicazione odierna è dunque volta a dare conto degli ulteriori sviluppi che ha avuto il negoziato con il Governo e gli esiti cui il medesimo sta approdando.
A tale proposito, dal documento tecnico allegato alla Comunicazione 6090 si evince come il negoziato si sia concentrato, da un lato, sulle linee portanti dell’Intesa per la sua parte generale, compresi i profili di natura finanziaria, e sulla definizione degli oggetti puntuali concernenti gli ambiti di quelle materie (non tutte quelle oggetto della richiesta iniziale) da cui è iniziato il negoziato, nel cui ambito risultano declinate le ulteriorii competenze da riconoscere alla Regione.
Il negoziato ha riguardato un primo gruppo di materie, più circoscritto rispetto alle richieste originariamente formulate dalla Regione Emilia-Romagna. Il confronto, in questa prima fase preliminare, ha riguardato:
- -politiche del lavoro,
- istruzione
- -tutela dell’ambiente e dell’ecosistema
- Salute
Governo e Regioni hanno dunque concordato, dato il contesto nazionale dell’imminente rinnovo degli organi parlamentari e di Governo, di circoscrivere l’oggetto della prima intesa (che avrà la natura di intesa-quadro preliminare) alle citate materie prioritarie con la possibilità di estenderne il contenuto, anche in un momento successivo, alle ulteriori materie contemplate negli atti di indirizzo 5321 e 5600.
Le Regioni hanno chiesto che ciò (primo gruppo di ambiti materiali nell’intesa quadro e possibilità che le restanti materie siano oggetto di successive intese) sia espressamente previsto nell’intesa quadro: in tal modo, nel prosieguo dell’iniziativa, tale clausola consentirà di prendere in esame anche le altre rilevanti richieste regionali.
L’intesa che il Governo e le tre Regioni si accingono a sottoscrivere avrà perciò la natura di Intesa Quadro Preliminare: non porterà pertanto all’immediata presentazione di un disegno di legge del Governo alle Camere, come prescritto dall’articolo 116, comma III, Cost.
Nell’attuale fase politico-istituzionale, ove Parlamento e Governo esercitano poteri affievoliti, limitati alla gestione degli affari correnti, come pure la Regione Lombardia, la Regione Emilia-Romagna ha intanto inteso condividere gli obiettivi di fondo dell’inziativa.
1) L’intesa quadro è dunque strutturata, innanzitutto, in modo da ribadire in primo luogo , il rispetto dei principi costituzionali volti ad affermare che il riconoscimento di competenze differenziate, volte a valorizzare le specificità territoriali , avvenga nella garanzia della coesione giuridica ed economica della Repubblica. A tal fine, il futuro esrecizio delle nuove competenze dovrà essere orientato al rispetto rigoroso del principio di leale collaborazione tra i livelli di governo.
2) In secondo luogo , l’Intesa stabilisce le modalità procedurali fondamentali con cui le Regioni frmatarie potranno riattivare nei confronti del nuovo Esecutivo la procedura costituzionalmente prevista per poter riattivare l’iter fino alla definitiva approvazione della legge rinfozata (approvazione delle Camere a maggioranza assoluta) da parte delle Camere neoelette.
3) L’intesa specifica che il riconoscimento delle ulteriori forme e condizioni di autonomia sarà riferibile sia a competenze di natura legislativa sia di natura amministrativa.
4) l’Intesa stabilisce meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione sull’andamento dei settori di attività interessati dall’esercizio delle nuove attribuzioni, con l’istituzione di sedi ed organi a composizione paritetica.
5) Nella parte generale dell’intesa vi sarà un punto dedicato al tema delle risorse finanziarie che dovranno accompagnare l’attribuzione delle nuove competenze: non saranno previste risorse identificabili quantitativamente, dato che ciò presupporrebbe, da un lato, la definziione precisa e puntuale di tyutte le nuove funzioni, previste per ora solo in via generale negli allegati all’Intesa, dall’altra, l’indicazione di parametri e criteri finanziari nuovi.
Il futuro riconoscimento di nuove competenze deve corrispondere all’incremento sostanziale delle politiche sul territorio: dovrà essere data piena attuazione ai principi dedotti dal combinato disposto degli articoli 116, comma III, e 119 della Costituzione, che impone la piena corrispondenza tra il riconoscimento delle nuove funzioni e l’attribuzione delle risorse necessarie al loro esercizio.
Ciò implica non la mera regionalizzazione di voci di spesa statale o il semplice trasferimento di risorse dallo Stato alla Regione, ma l’individuazione di criteri e parametri per l’attribuzione di tutte le risorse umane, finanziarie e strumentali necessarie ad implementare politiche nuove su base territoriale.
A tal fine, si potrà riferirsi non solo al criterio della spesa sostenuta dallo Stato nella Regione con riferimento alle funzioni riassegnate, ma anche a meccanismi di compartecipazione, o riserva di aliquota, al gettito dei tributi erariali sul territorio regionale, oppure al criterio dei “fabbisogni standard” (questo potrebbe essere uno dei principali tratti di novità, a conferma del carattere “riformista” dell’iniziativa e un esempio di superamento della “spesa storica”). La determinazione dei fabbisogni standard viene demandata ad un’apposita commissione paritetica Stato-Regioni e questa è una novità di assoluto rilievo.
6) dopo la parte generale, l’Intesa si comporrà di allegati specifici sulle singole materie oggetto dell’accordo preliminare, strutturati in proposizioni normative che definiscono ,le competenze legislative e amministrative strumentali alla realizzazione degli obiettivi posti a base del negoziato:
-Politiche del lavoro
-istruzione
-salute
-tutela dell’ambiente e dell’ecosistema
– Rapporti internazionali e con l’Unione europea
In allegato la Risoluzione che Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) ha firmato per conferire mandato al Presidente della Giunta a sottoscrivere l’Intesa-Quadro oggetto della Comunicazione n. 6090.
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