“Facciamo chiarezza anche se manca una normativa statale ad hoc”
Vietato ai minori il gioco d’azzardo anche nelle forme che erogano premi. Più precisamente si tratta di quegli apparecchi presenti in sale giochi o nelle sale da bowling attivabili con moneta, con gettone o con altri strumenti elettronici di pagamento che distribuiscono tagliandi direttamente e immediatamente dopo la conclusione della partita: la cosiddetta ticket redemption. Con questo meccanismo invece di una vincita in denaro o gettoni, si restituiscono al giocatore dei punti sotto forma di biglietti. Questi ticket possono essere accumulati e, raggiunto un determinato numero, possono essere usati per acquistare i premi presenti all’interno della sala giochi instaurando, analogamente alle slot machine per adulti, un vero e proprio meccanismo di dipendenza per cui il gioco non finisce mai perché si cerca sempre di raggiungere il maggiore punteggio.
“Questo è il senso del testo approvato l’11 aprile 2017, e di cui sono stato relatore in Assemblea Legislativa, che modifica la legge regionale 5 del 2013 «Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate» – Con questo provvedimento facciamo un passo avanti nel contrasto al gioco d’azzardo, che vede l’Emilia Romagna in prima linea, pur consapevoli che dobbiamo muoverci negli spazi che ci sono consentiti dalla legislazione nazionale. Per evitare che le formulazioni di legge lascino troppi spazi di interpretazione, e nell’ottica di una applicazione corretta e uniforme della norma, è previsto che venga emanato entro 90 giorni un regolamento attuativo. Vogliamo arrivarci attraverso un confronto che coinvolga il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, le Istituzioni socio-sanitarie, le Associazioni dei consumatori, le Associazioni che si occupano di prevenzione alla dipendenza dall’azzardo e le Associazioni di categoria interessate, come previsto da un ordine del giorno collegato alla legge e votato nella stessa seduta.
“La Regione Emilia-Romagna vuole partire da un percorso condiviso e partecipato, per arrivare a delle misure efficaci e applicabili. Siamo consapevoli di muoverci su un terreno delicato, in cui, a causa della mancanza di un quadro normativo a livello statale, potranno presentarsi numerosi rischi di ricorsi e controversie. Tuttavia, intraprenderemo responsabilmente questo percorso in salita, nella convinzione che alla politica spetti il compito di tracciare una strada lungimirante per il bene comune e la salute pubblica. A cominciare dalle nuove generazioni”.