Risoluzione presentata all’Assemblea legislativa da nove consiglieri Pd, primo firmatario Gianni Bessi, per chiedere l’impegno della Giunta anche per “combattere la corruzione e il riciclaggio e migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera”
La Giunta “intervenga, agendo presso il Governo, per eliminare le scappatoie legali utilizzate dalle multinazionali, sanzionare efficacemente i paradisi fiscali, combattere la corruzione e il riciclaggio e migliorare la trasparenza e la cooperazione transfrontaliera”. Oltre ad “affermare l’obbligo di rendicontazione pubblica Paese per Paese attualmente in discussione nella Direttiva sui diritti degli azionisti”. A chiederlo, attraverso una risoluzione all’Assemblea legislativa, sono nove consiglieri del Pd, primo firmatario Gianni Bessi.
L’inchiesta Luxleaks, specificano gli esponenti del Pd, “sugli accordi segreti tra multinazionali e il Lussemburgo, resa pubblica nel novembre 2014, ha sollevato un velo sulla situazione fiscale in Europa, evidenziando come gli Stati europei abbiano sviluppato in questi anni un’impropria competizione nell’offerta di una varietà di misure fiscali, inclusi tax rulings, per attrarre imprese multinazionali e aumentare artificialmente i loro introiti”.
“Un anno è passato- rimarcano Bessi e colleghi- e, nonostante alcuni annunci, l’Unione europea non è ancora riuscita a dare risposte ai suoi cittadini e alle sue piccole e medie imprese, perdendo così l’occasione per fare un passo avanti e ottenere un cambiamento reale”. Il 6 ottobre di quest’anno, aggiungono, “i ministri delle finanze dell’Ue hanno perso un’altra opportunità con l’accordo sull’istituzione di un sistema di scambio automatico d’informazione tra i 28 Stati membri sui tax rulings: tale intesa non assicura nessuna trasparenza su questi accordi segreti e indebolisce fortemente la già timida proposta della Commissione, oltre che i sistemi fiscali nazionali e il progetto europeo”.
“Il mercato unico europeo- concludono- può infatti funzionare efficacemente solo in un quadro fiscale trasparente, coordinato e cooperativo e dunque occorre che l’Unione europea assicuri che le multinazionali paghino le loro tasse dove realizzano i profitti”.
Gli altri sottoscrittori dell’atto d’indirizzo sono Stefano Caliandro, Luciana Serri, Mirco Bagnari, Enrico Campedelli, Paolo Zoffoli, Giuseppe Paruolo, Lia Montalti e Nadia Rossi.
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