Dalla Regione 10 mln di risorse dedicate e 149 nuovi giovani professionisti. Dal 1° marzo 2016 chi non si presenta senza disdire paga il ticket. Bonaccini: “Un impegno mantenuto. Lavoriamo per mantenere questi risultati e, se possibile, migliorarli ancora”
In sintesi
In Emilia-Romagna oltre il 90% di prime visite ed esami strumentali è garantito entro i tempi previsti e cioè, rispettivamente, 30 e 60 giorni. Il punto sui risultati è stato fatto dal presidente Bonaccini e dall’assessore Venturi nel corso di una conferenza stampa in Regione. “Un impegno mantenuto. Lavoriamo per mantenere questi risultati e, se possibile, migliorarli ancora” ha detto il presidente.
L’abbattimento dei tempi di attesa è stato ottenuto grazie agli interventi messi in campo dalla Giunta con le Aziende sanitarie. Nel 2015 sono stati destinati 10 milioni di risorse e sono stati reclutati 149 nuovi giovani professionisti.
Tra i provvedimenti previsti anche quello del pagamento del ticket per chi non disdice le prenotazioni a partire dal prossimo 1° marzo. On line i dati sui tempi di attesa per provincia.
In Emilia-Romagna oggi oltre il 90% delle prime visite e degli esami strumentali viene garantito rispettivamente entro i tempi previsti, e cioè 30 e 60giorni a seconda della tipologia.
L’obiettivo di abbattimento dei tempi di attesa, una delle priorità del primo anno di mandato della Giunta regionale, è pienamente raggiunto: nell’ultima settimana monitorata (30 novembre – 6 dicembre) tutte le 42 prestazioni oggetto del monitoraggio hanno superato, in molti casi ampiamente, la soglia del 90%. Sulle 45404 prestazioni prenotate nelle prima settimana di dicembre, 44041 (97%) hanno rispettato i tempi.
All’insediamento della Giunta, lo scorso gennaio, era garantito il 58% delle visite e degli esami strumentali e l’analogo dato era pari al 73% a luglio, quando il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute Sergio Venturi hanno presentato il Piano regionale per ridurre i tempi di attesa.
I tempi
L’obiettivo è stato ottenuto grazie ai diversi interventi messi in campo nel corso dell’anno dalla Giunta con le Aziende sanitarie; un lavoro che si è svolto passo dopo passo attraverso una nuova programmazione e una diversa organizzazione dei servizi che erogano specialistica ambulatoriale e attraverso un impegno a rendere ancora più incisivo il monitoraggio dei tempi di attesa, quindi il controllo dei risultati ottenuti. Alcune prestazioni particolarmente critiche a gennaio oggi sono garantite entro la normativa nazionale e regionale: visita ginecologica (il dato era pari al 46% a gennaio, oggi viene garantita entro i tempi previsti nel 90% dei casi), visita endocrinologica (da 44% a 95%), visita gastroenterologica (da 58% a 97%), visita pneumologica (da 46% a 93%).
Dieci mln di risorse dedicate e 149 nuovi giovani professionisti
Migliore capacità produttiva (diversa modulazione delle visite e degli esami), aumento dell’offerta, percorsi di garanzia più efficienti in casi di particolare criticità (anche attraverso convenzioni con il privato accreditato), semplificazione delle agende (maggiore appropriatezza nella gestione delle prime visite), più personale per affrontare le criticità. Queste le azioni messe in atto nel corso del 2015 e sulle quali la Giunta ha destinato 10 milioni di risorse dedicate. Per migliorare i tempi di erogazione delle prestazioni critiche, nel corso del 2015 sono stati reclutati 149 nuovi giovani professionisti: 116 medici, 23 infermieri, 10 tecnici sanitari.
Dal 1° marzo 2016 chi non si presenta senza disdire paga il ticket
L’obiettivo ora è consolidare questi dati. Anche affrontando la questione della mancata disdetta delle prenotazioni (che varrebbe il 15-20% dell’offerta): dal 1° marzo 2016 chi non fa la disdetta dell’appuntamento paga il ticket previsto, legato alla prestazione (fino a un importo massimo per ricetta pari a 36,15 euro). Il provvedimento riguarda tutti i cittadini, comprese le persone che hanno diritto all’esenzione (per esempio, per reddito, patologia o invalidità). I cittadini troveranno già nella prenotazione la data entro cui fare la disdetta, che dovrà essere effettuata chiamando il numero verde dedicato dell’Azienda sanitaria, recandosi negli sportelli Cup, online attraverso il sito www.cupweb.it. A partire da marzo sarà inoltre attiva un’apposita app regionale che permetterà di effettuare la disdetta attraverso smartphone e tablet. Entro dicembre partirà una campagna informativa regionale rivolta ai cittadini, con manifesti distribuiti nelle sedi delle strutture sanitarie e uno spot video che verrà diffuso nei siti web della Regione e delle Aziende sanitarie.
La verifica dei risultati passa anche attraverso lo sviluppo del sistema di monitoraggio dei tempi di attesa, che all’inizio di quest’anno era trimestrale e che da settembre è settimanale. Da metà gennaio 2016 i dati, proposti anche per Azienda sanitaria, saranno consultabili nel sito web regionale dedicato ai tempi di attesa. In accordo con la presidenza di “Cittadinanzattiva” (organizzazione che promuove la tutela dei diritti e il sostegno alle persone più fragili) verranno presentati al ministro della Salute i risultati ottenuti e le azioni messe in campo.