Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) ha firmato una Risoluzione per invitare la Giunta regionale a proseguire nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata.
Mafie, approvata risoluzione: “Maggiore contrasto, stop massimo ribasso e potenziamento Dia in Emilia-Romagna”
Con il voto favorevole di Pd, Sel e M5stelle e l’astensione di Lega nord e Forza Italia, l’Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione presentata da 25 consiglieri, primo firmatario Antonio Mumolo (Pd),che impegna la Giunta a proseguire con sempre maggiore incisività nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata. Il documento ha recepito due emendamenti: il primo, presentato da Igor Taruffi (Sel), chiede all’esecutivo regionale di intervenire nei confronti del Governo per cancellare le norme che regolano il criterio del massimo ribasso per l’assegnazione degli appalti pubblici; il secondo, a firma Giulia Gibertoni (M5s), chiede alla Giunta di intervenire per chiedere il potenziamento, anche in termini numerici, della sezione operativa della Dia presente in Emilia-Romagna.
Nel documento approvato si prevede il rafforzamento e il coordinamento degli osservatori e degli strumenti esistenti, a partire dalla piena implementazione delle banche dati gestite da tutte le istituzioni a vario titolo coinvolte nei controlli e nel monitoraggio; l’ampliamento dell’ambito d’azione della Legge regionale 3/2011, al fine di renderla operativa anche nei casi di prevenzione e contrasto della corruzione; la costituzione di una Consulta dei rappresentanti istituzionali degli Enti locali e degli organi territoriali dello Stato, delle organizzazioni e dell’associazionismo economico e sociale, nonché di singole personalità esperte della materia; infine, si prevede il sostegno e il supporto agli Enti locali e alle associazioni destinatarie dei beni confiscati alle mafie.
Sullo stesso argomento, l’Aula ha respinto una risoluzione presentata dai cinque consiglieri del Movimento 5 stelle, votata anche dai consiglieri Ln e Fi. Il documento prevedeva, fra l’altro, l’attivazione di un Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, e di potenziare il corpo di norme regionali sugli appalti di opere e servizi regionali, incrementandolo con quelle specifiche volte a arginare concretamente le infiltrazioni mafiose.